Prima Giornata nazionale in Italia contro la pedofilia
Si è svolta oggi la prima Giornata contro la pedofilia, con iniziative in tutta Italia.
Al fine di spezzare il silenzio sul fenomeno, purtroppo in crescita, a giudicare dalle
denunce e segnalazioni pervenute negli ultimi tempi alle Forze dell’ordine ed alla
Polizia postale. In questa prima edizione, chiamata ''Parla con noi'', Telefono Azzurro
ha proposto di introdurre i reati di adescamento di minori e di pedofilia culturale
nell'ordinamento italiano, di creare un albo di professionisti per raccogliere le
testimonianze dei bambini, di utilizzare le intercettazioni per il turismo sessuale,
di ridurre i tempi dei processi per pedofilia, di avviare un'attività di prevenzione
e di formazione. Queste proposte per contrastare i reati sui minori sono state avanzate
oggi a Roma dall’Onlus a difesa dei minori. Telefono Azzurro pubblica annualmente
un Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in collaborazione
con Eurispes. Un allarme è stato lanciato anche da Domenico Vulpiani, direttore del
Servizio della Polizia Postale, nel corso della manifestazione organizzata a Roma,
in occasione della Giornata. “Attenzione - ha detto - a scaricare musica o video da
Internet, talvolta dietro siti come e-mule si nascondono pedofili”. Il diregente della
Polizia Postale ha quindi invitato la platea di studenti a segnalare i “cattivi incontri
in rete” ed a non avere paura delle conseguenze. ''Meglio pagare qualche euro di multa
per aver scaricato illegalmente piuttosto che essere accusati di aver condiviso file
pedopornografici'', ha aggiunto Vulpiani, mettendo in guardia anche dai messaggi di
sconosciuti sui propri telefoni mobili, accompagnati da richieste di incontri oppure
offerte di regali. ''Segnalateceli'', si è raccomandato. Proprio ieri, è stata data
notizia di un sito web, oscurato e posto sotto sequestro perché ritenuto “socialmente
pericoloso”, da parte della Polizia postale di Catania, che ha agito su indicazione
dell’Associazione “Meter” di don Fortunato di Noto. "Ormai siamo lungo una china molto
pericolosa", ha commentato il sacerdote, invitando "tutti a vigilare e a tenere alta
la guardia: la pedofilia non è qualcosa di lontano da noi, è solo violenza cieca su
piccoli che non si possono difendere". Il fenomeno in Italia è fortemente in aumento,
soprattutto su Internet. Resta però in gran parte sommerso. Ciò che emerge è una sottostima:
dal 2001 al 2008, sono state arrestate 201 persone; oltre 4 mila le denunce, 3.949
le perquisizioni, 273.334 i siti monitorati. Negli ultimi sette anni sono stati chiusi
177 siti e 10.907 sono stati segnalati ad organismi stranieri, 60 le operazioni di
rilievo internazionale. Più di un ragazzo su 10 - secondo la Polizia postale - dichiara
di avere avuto contatti ritenuti pericolosi sul web e più della metà dei minori italiani
tramite la Rete ha accesso al mondo della pornografia. Telefono Arcobaleno - altra
associazione di contrasto alla pedofilia on line - afferma che sono quasi 4 mila i
siti pedopornografici segnalati ogni mese. Recenti stime europee riferiscono inoltre
che tra il 10 e il 20% della popolazione adulta, ha subito abusi e violenze sessuali
nell'infanzia. (A.V.)