Alla presenza del cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese
Orientali, è stata inaugurata nei giorni scorsi a Illegio, in Friuli, la mostra “Apocrifi.
Memorie e leggende oltre i Vangeli”. L’esposizione, organizzata dal Comitato di San
Floriano e aperta fino al 4 ottobre, propone capolavori delle pittura, da Caravaggio
a Dürer, antiche icone russe e sculture lignee medievali: opere d’arte provenienti
dalle più prestigiose gallerie e sedi museali d’Europa. Paolo Ondarza ha seguito
per noi la presentazione della mostra alla stampa nella sede dell’ambasciata italiana
presso la Santa Sede.
Illegio,
piccolo ma intraprendente centro montano nel cuore della Carnia, in Friuli, si riconferma
sede espositiva di livello internazionale. Il comitato San Floriano, già promotore
delle fortunate mostre sulla Genesi e sull’Apocalisse, propone quest’anno “Apocrifi.
Memorie e leggende oltre i Vangeli”. 80 capolavori dal Medioevo ad oggi illustrano
l’influenza sull’arte e sull’immaginario collettivo cristiano di quei testi che, a
metà strada tra realtà e invenzione, non entrarono nel canone delle Sacre Scritture.
Il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, arcivescovo Gianfranco
Ravasi:
“Da una parte, ci permettono di ritrovare un orizzonte
molto creativo, persino fantasmagorico, che è proprio delle comunità cristiane primitive,
della loro devozione, del loro desiderio di sapere di più attorno al mistero di Cristo.
Contemporaneamente, dobbiamo ricordare che hanno generato tutta una sequenza di immagini,
che sono entrate tradizionalmente nella storia dell’arte, tenendo sempre conto però
che, pur con questi due valori, spesso i Vangeli apocrifi hanno subito una sorta di
deriva e che hanno tentato di giustificare alcune deviazioni di tipo dottrinale”.
La
mostra è una suggestiva indagine alla ricerca di ciò che i Vangeli canonici hanno
taciuto, ma che la memoria delle prime generazioni cristiane ha fatto giungere fino
a noi. Il curatore don Alessio Geretti:
“Questa
collezione di opere meravigliose che abbiamo avuto la fortuna di mettere insieme ci
permette da un lato di apprezzare quanto di spiritualmente valido c’è in alcuni apocrifi
e, dall’altro, di ammirare ancora di più l’attendibilità, la storicità dei Vangeli
canonici che, a differenza di questi testi, anche un po’ pittoreschi, che sono gli
apocrifi, sono sempre rimasti fedeli alla realtà, ai fatti, senza mai assecondare
le nostre umane curiosità”.
E non senza un poco di stupore il visitatore
scoprirà che episodi canonici come l’adorazione dei Magi, l’infanzia o l’Assunzione
della Vergine Maria provengono proprio dai testi apocrifi. A questi guardarono Guercino,
Dürer, Andrea del Sarto, ma anche gli autori di antiche icone russe e bizantine, di
sculture lignee medievali e di incisioni rinascimentali. Fiore all’occhiello della
mostra è “Il riposo durante la fuga in Egitto" di Caravaggio. L’opera, che solo per
la quarta volta nella storia lascia la Galleria Doria Pamphilj di Roma, sarà godibile
fino al 18 maggio e custodisce un messaggio che in occasione della mostra viene svelato.
Ancora don Alessio Geretti:
“L’opera oltre che esteticamente fascinosa
e potentissima è anche un intelligente trattato sul rapporto tra vita attiva e vita
contemplativa, è un invito a passare sì per la breve ed interessante esperienza della
fruizione artistica, approdando però alla dolcezza smisurata e impareggiabile della
vita contemplativa di preghiera”.