I vescovi del Nicaragua si riuniranno per analizzare la situazione del Paese e un
documento che lancia accuse infondate contro il clero
"Si tratta di un documento pieno di falsità e menzogne". Così, l'arcivescovo di Managua
mons. Leopoldo Brenes, presidente della Conferenza episcopale del Nicaragua, ha definito
un documento fatto circolare anche sul web nel quale il giornalista Orlando Núñez,
consulente del presidente Daniel Ortega per gli affari sociali, nonché ideologo del
sandinismo, basandosi su una presunta intervista al missionario spagnolo, padre Gregorio
Raya, lancia gavi accuse contro i vescovi e i sacerdoti. "Da parte mia per ora - ha
aggiunto mons. Brenes - per un giudizio completo preferirei attendere la riunione
dei vescovi. Occorre analizzare il documento e la sua veridicità. Le accuse fatte
vengono attribuite al padre Raya, ma egli ha precisato a più riprese di non aver mai
rilasciato una tale intervista". Il documento sostiene, tra altre affermazioni, che
nella Chiesa nicaraguense esista "molta corruzione" e che spesso "scompaiono i soldi
della Caritas o quelli che devono essere inviati in Vaticano". L'arcivescovo della
capitale commenta: "La gente, i fedeli, vedono ogni giorno con quale semplicità e
modestia viva il nostro clero e i vescovi. Non so di quali soldi da inviare in Vaticano
si parli anche perché, caso mai, accade proprio il contrario: è la Santa Sede, e i
suoi organismi, ad aiutarci nei momenti difficili o in occasione di iniziative pastorali
impegnative. Le falsità sono evidenti". Che il citato documento, presentato con un
titolo altisonante forse per renderlo credibile, sia stato elaborato a tavolino si
evidenzia in diverse speculazioni, fra cui quella secondo cui la recente nomina da
parte del Papa di un vescovo ausiliare per la arcidiocesi di Managua nella persona
di mons. Silvio Ortega, sia "una sorta di commissariamento per mettere sotto controllo
la situazione". Mons. Brenes risponde: "E' tutto assurdo. Nell'arcidiocesi mancava
da molto tempo l'ausiliare poiché il precedente fu nominato vescovo di Matagalpa.
In passato addirittura abbiamo avuto contemporaneamente tre vescovi ausiliari, laddove
l’ausiliario, per definizione, deve affiancare nel lavoro pastorale l'ordinario diocesano".
La stampa locale afferma che il documento sarebbe stato diffuso dall'ufficio della
signora Rosario Murillo, moglie del presidente e portavoce del governo - cosa mai
smentita - e riporta anche le dichiarazioni del sacerdote spagnolo Gregorio Raya,
parroco della chiesa di "San Martín de Porres" (provincia di Juigalpa). "Non conosco
il giornalista che dice di avermi intervistato e certamente dalla mia bocca non è
mai uscito una tale quantità di barbarie", dichiara padre Raya all'agenzia Efe e aggiunge:
"Temo che si stia preparando la mia espulsione dal Paese". Da ricordare che questo
sacerdote alcune settimane fa denunciò l’intenzione di alcune autorità provinciali
di togliere alla Chiesa l'amministrazione dei dispensari farmaceutici che esistono
nelle zone rurali, sollevando un coro di proteste. Intanto, molti gravi problemi del
Paese attendono soluzione e le richieste di dialogo a livello nazionale, con tutti
i settori della società - richieste che l'episcopato appoggia perché ritiene si debba
evitare ogni tipo di polarizzazione e scontro - restano inascoltate. In Nicaragua,
dopo le elezioni municipali, criticate fuori e dentro del Paese perché poco "trasparenti
e democratiche", è molto cresciuta la sfiducia cittadina nelle istituzioni e in molti,
nelle opposizioni ma anche nella società civile, temono svolte autoritarie che il
Nicaragua ha già vissuto con conseguenze e lutti dolorosi. (A cura di Luis Badilla)