Gli operatori sanitari della diocesi di Roma, in pellegrinaggio in Terra Santa,
testimoni della gioia per l'arrivo del Papa
Gli operatori sanitari della diocesi di Roma sono in questi giorni in pellegrinaggio
in Terra Santa per ritrovare le radici della cristianità e riscoprire la fede. Il
viaggio è una delle diverse attività di formazione che l’Ufficio per la Pastorale
sanitaria organizza per cappellani, assistenti spirituali, religiosi e per quanti
lavorano nel settore della sanità. Tiziana Campisi ha raggiunto telefonicamente
a Cafarnao mons. Armando Brambilla, vescovo incaricato dell’Ufficio per la
Pastorale sanitaria del Vicariato di Roma, e gli ha chiesto quale significato abbia
questo pellegrinaggio e quale clima si respiri in Terra Santa a pochi giorni dall’arrivo
di Benedetto XVI:
R. - Vogliamo
tornare alle radici e alle fonti della nostra vita cristiana: vedere, constatare con
gli occhi quello che ascoltiamo tutte le domeniche, in una realtà che ci manifesta
quella che è stata la vita di Gesù, quelli che sono stati i suoi insegnamenti.
D.
- Tra qualche giorno, in Terra Santa, arriverà il Papa. Si avverte un clima di attesa?
R.
- Sì, ho sentito che qui lo attendono con gioia: c’è questo clima di attesa, di desiderio
d’incontrare il Papa, anche tra i non cattolici che vedono comnque in lui l’autorità
più alta della Chiesa, che guida un miliardo e 200 mila persone.
D.
- Voi state precedendo i passi di Benedetto XVI in Terra Santa…
R.
- Per noi è una cosa bella pensare che il Papa, il nostro vescovo, verrà qui. E' sicuramente
una cosa molto grande, un’esperienza molto importante. In qualche modo, è come vivere
alla sua sequela, anche se noi l’abbiamo anticipato. E penso che anche per lui sarà
una ricchezza enorme venire qui, al di là di ciò che dirà, che potrà annunciare nella
terra di Gesù: lui che, come Successore di Pietro, ha ricevuto il mandato di pascere
degli agnelli e delle pecorelle.
D. - Padre
Carmelo Vitrugno, lei è cappellano dell’ospedale romano Sandro Pertini;
che clima avete trovato in Terra Santa?
R. - In tutti
i luoghi che abbiamo visitato, sono appesi i manifesti e le locandine che annunciano
la visita del Santo Padre, e naturalmente c’è molta serenità e molta attesa nei luoghi
cattolici. Abbiamo potuto notare qualcosa di straordinario.
D.
- La gente del posto, invece, come vi ha accolti?
R.
- Naturalmente e tranquillamente. Tutte le notizie che a volte ci arrivano, anche
attraverso i mass media, sono certamente indicative di un disagio che esiste. Ma nei
confronti dei turisti c’è un grande rispetto ed una grande tranquillità.
D.
- Per un operatore sanitario cosa significa un pellegrinaggio in Terra Santa?
R.
- C’è il desiderio che i cristiani che operano nel mondo della salute riscoprano le
radici cristiane e comincino ad essere testimoni più convinti, visibilmente testimoni.