Con la Messa presieduta al Santuario di Jasna Góra, il cardinale Bertone ha concluso
il suo viaggio in Polonia
Al Regina Caeli, il Papa ha assicurato la sua vicinanza spirituale ai vescovi
e ai pellegrini radunati oggi nel santuario polacco di Jasna Góra, consacrato a Maria
Santissima "Regina della Polonia", di cui oggi la Chiesa celebra la memoria, ed ha
pregato affinchè la “Madre di Cristo protegga la Chiesa in Polonia”, insegni e aiuti
a seguire Cristo “e implori per tutta la nazione il dono della pace e di ogni bene”.
E a Jasna Góra - al termine del suo viaggio in Polonia iniziato lo scorso 30 aprile
- il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha presieduto oggi la celebrazione
della Messa che coincide anche con la conclusione dei festeggiamenti giubilari per
il VII Centenario dell’approvazione pontificia dell’Ordine dei Monaci Paolini e della
consegna della Regola di Sant’Agostino. Il servizio di Claudia Di Lorenzi:
Maria, Madre
di Dio e della Chiesa, Vergine del soccorso che mai abbandona i suoi figli, dispensatrice
di aiuto, protezione e conforto, sentiero luminoso verso Cristo. Nel giorno in cui
la Chiesa universale celebra la memoria di Maria Santissima, Regina della Polonia,
da Jasna Góra, ideale “pulpito” della nazione polacca, si riverbera al mondo l’immagine
della Madonna, Madre protettrice di tutte le genti, rifugio nella sofferenza e nella
prova, modello di devozione e della fede che mai vacilla, guida all’incontro con Gesù.
Nell’omelia presso il Santuario dedicato alla Vergine Santissima, dove in passato
l’allora Cardinale Karol Wojtyła celebrò la Santa Messa in occasione
di questa solennità, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone,
ha rammentato il valore universale della “dottrina mariana tipica di Jasna Góra” e
la centralità del culto di Maria nella storia del popolo polacco:
“Questo
Santuario è diventato un riferimento reale per la vita nazionale. E quante
volte è risuonata in questo luogo la preghiera che abbiamo pronunciato all’inizio
della Messa: “O Dio, Tu hai dato al popolo polacco nella Santissima Vergine Maria
un meraviglioso aiuto e difesa, concedi propizio, per l’intercessione della nostra
Madre e Regina, che la religione goda la libertà e la nostra patria si sviluppi nella
pace”.
Citando la scena evangelica del Calvario, quando ai piedi della
croce Gesù affida a Maria il discepolo Giovanni e per mezzo di esso la consacra Madre
dell’umanità, il porporato ha ricordato come Maria - che ha sorretto e guidato il
popolo “nei momenti di combattimento e nella prova” - sia oggi “simbolo della libertà
nazionale e dei sentimenti religiosi dei polacchi”, e insieme faro luminoso per tutte
le genti. Soffermandosi sul significato profondo del santuario di Jasna Góra, e citando
Papa Giovanni Paolo II nell’Enciclica Redemptoris Mater, il porporato ha detto
che proprio “la forza attrattiva e irradiante dei grandi santuari” veicola la mondo
la presenza di Maria:
“Fra i luoghi di questa geografia della fede,
Giovanni Paolo II non poteva non ricordare il Santuario di Jasna Góra, che va considerato
non solamente come luogo privilegiato dei sentimenti religiosi nazionali, ma prima
di tutto come evento di fede, ove Cristo è presente nelle mani di Maria, in modo tangibile
e concreto”.
Un luogo dal quale giunge forte l’invito a seguire Maria
nella sua piena adesione alla volontà di Dio. “Il santuario di Jasna Góra può essere
definito la Nazaret polacca - ha detto il cardinale Bertone - ove i pellegrini imparano
a rispondere sempre “sì” a Dio e a vivere da autentici suoi figli. Jasna Góra è come
Betlemme, dove Maria presenta Gesù a tutti” ed “è, in modo singolare, la Cana polacca
(…) dove Maria indica Gesù continuamente e a Lui rimanda tutti i pellegrini. (…) Questo
santuario - ha aggiunto - è anche il “Calvario polacco”, dove sotto la croce di Cristo
e sotto la croce storica dei polacchi è presente sempre Maria, Madre dalla salda
fede, che mai ha abbandonato i suoi figli. Infine - ha concluso il segretario di Stato
- Jasna Góra è il Cenacolo polacco, ove la Chiesa pellegrina prega insieme con Maria,
invocando l’effusione dello Spirito Santo, che non cessa di rinnovare il volto della
terra e della storia”. Il cardinale Bertone ha quindi ricordato come la storia del
Santuario di Jasna Gora sia strettamente legata a quella dei Padri Paolini che qui
svolgono il loro servizio, e che quest’anno celebrano il 700.mo anniversario del riconoscimento
pontificio del loro Ordine. A loro ha rivolto l’invito a “vedere il mondo con gli
occhi di Dio”:
“Cari Padri paolini (…) cercate costantemente solo Dio
e sforzatevi di andare incontro ai bisogni dell’uomo di oggi. Come San Paolo Primo
Eremita, vostro Padre, scegliete la strada del silenzio e della preghiera, che permette
di ritrovare il proprio cuore in Dio; cuore dove arde eterno il fuoco dell’amore”.
Un saluto finale il segretario di Stato ha rivolto a tutti i fedeli,
che ha invitato ad accogliere il messaggio di Maria nella vita quotidiana e a farsi
suoi discepoli docili e obbedienti.