2009-05-01 14:25:20

La Chiesa filippina chiede di intensificare la lotta alla corruzione in vista delle elezioni del 2010


Circa 50 milioni di filippini andranno a votare nel 2010 per eleggere il nuovo capo dello Stato. Si dovranno anche eleggere il vicepresidente, 12 senatori, 260 deputati e più di 17 mila funzionari degli uffici pubblici. I vescovi filippini si dichiarano “preoccupati” per la situazione politica del Paese, segnata da “malgoverno e corruzione”. Mons. Broderick Pabillo, vescovo ausiliare di Manila, sottolinea che i candidati sono troppo legati “ad un vecchio modo di fare politica”, che mantiene in uno stato di perenne povertà “la maggior parte dei filippini”. Il presule ricorda che la Chiesa vuole “elezioni oneste e pulite”, ma più ancora “che le persone giuste vengano chiamate alla guida degli uffici pubblici”. Per questo, Chiesa cattolica filippina, movimenti cristiani del Paese, organizzazioni non governative e membri della società civile - ricorda AsiaNews - intendono promuovere una politica del “buon governo” in vista delle elezioni presidenziali del 2010. Mons. Angel Lagdameo, arcivescovo di Jaro e presidente della Conferenza dei vescovi filippini (Cbcp), ha affermato inoltre che “i cittadini ricoprono un ruolo di primo piano nel rafforzamento delle politiche di buon governo nel Paese”. Una presa di posizione sostenuta da tutti i vescovi che, in una lettera pastorale del 22 aprile, invitano le persone impegnate in politica a “rinunciare alla corruzione” e a collaborare “per diffondere iniziative volte al perseguimento del bene comune”. Il 19 aprile scorso, il presidente dei vescovi filippini aveva proclamato il periodo giugno 2009-giugno2010 “Anno della preghiera e del lavoro per la costruzione della pace” e per la “partecipazione dei laici al cambiamento sociale”. Le giornate del 19 e del 20 giugno saranno dedicate, rispettivamente, “al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria”. (A.L.)







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