Quinto anniversario della pubblicazione dell’Istruzione Erga migrantes caritas
Christi
“La carità di Cristo verso i migranti ci stimola ad affrontare i loro problemi che
riguardano ormai il mondo intero. Infatti, tutti i Paesi, per un verso o per l’altro,
si confrontano oggi con l’irrompere del fenomeno delle migrazioni nella vita sociale,
economica, politica e religiosa, un fenomeno che sempre più va assumendo una configurazione
permanente e strutturale”. Con queste parole si apre l’Istruzione Erga migrantes
caritas Christi (La carità di Cristo verso il migrante), approvata dal Papa Giovanni
Paolo II il primo maggio 2004, Festa di San Giuseppe lavoratore, e pubblicata dal
Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti il 3 maggio seguente.
Il documento intendeva “aggiornare la pastorale migratoria (…) passati ormai trentacinque
anni dalla pubblicazione del Motu proprio di Papa Paolo VI Pastoralis migratorum
cura e dalla relativa Istruzione della Sacra Congregazione per i Vescovi De
pastorali migratorum cura”. Dopo cinque anni dalla sua promulgazione, il Pontificio
Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha ritenuto opportuno rievocarla
anche con la convocazione di un Congresso mondiale per la pastorale dei Migranti e
dei Rifugiati, incentrato sul tema “Una risposta pastorale al fenomeno migratorio
nell’era della globalizzzazione”. All’incontro, in programma da 9 al 12 novembre prossimi,
è prevista la partecipazione di rappresentati delle Commissioni episcopali per la
pastorale dei migranti e rifugiati di vari Paesi. Durante il Congresso saranno discusse
questioni legate al fenomeno migratorio, quali la globalizzazione, l’urbanizzazione,
la cooperazione tra la Chiesa di origine e quella di arrivo dei migranti e dei rifugiati.
Saranno anche affrontati temi del dialogo ecumenico, interreligioso e interculturale.
Punto culminante del Congresso sarà l’udienza con Benedetto XVI che, in occasione
dell’ultima Plenaria del dicastero pontificio, il 15 maggio dello scorso anno, aveva
sottolineato: “A nessuno sfugge (…) che la mobilità umana rappresenta, nell’attuale
mondo globalizzato, una frontiera importante per la nuova evangelizzazione. Vi incoraggio
perciò a proseguire nel vostro impegno pastorale con rinnovato zelo, mentre, da parte
mia, vi assicuro la mia vicinanza spirituale”. (A cura di Amedeo Lomonaco)