Il Papa ai vescovi argentini: illuminati dalla luce del Vangelo, costruite una
Chiesa accogliente e misericordiosa
Il ministero episcopale, il ruolo dei sacerdoti, il contributo dei laici nella vita
della Chiesa e della società: sono i tre temi forti del discorso rivolto stamani da
Benedetto XVI al terzo gruppo di vescovi dell’Argentina in visita ad Limina,
ricevuti nella Sala del Concistoro in Vaticano. Dal canto suo, il vicepresidente dell’episcopato
argentino, mons. Luis H. Villalba - nel suo indirizzo d’omaggio - si è soffermato
sulle principali sfide che la Chiesa argentina è oggi chiamata ad affrontare. Il servizio
di Alessandro Gisotti:
Il vescovo
si comporti con i fedeli sempre come uno che serve, ispirandosi costantemente all’esempio
del Signore: è l’esortazione di Benedetto XVI ai presuli argentini a conclusione della
loro visita ad Limina. Davvero, ha detto il Papa, quello di vescovo “è un titolo
di onore” quando si vive con questo spirito di servizio e di umile partecipazione
alla missione di Cristo:
La contemplación frecuente
de la imagen del Buen Pastor… “La costante contemplazione dell’immagine
del Buon Pastore - è stato il suo richiamo - servirà da modello e incoraggiamento
nei vostri sforzi per annunciare e difendere il Vangelo”. Darà inoltre impulso a prendersi
cura dei fedeli “con dolcezza e misericordia, a difendere i deboli e a spendere la
vita in una costante e generosa dedizione al popolo di Dio”. Ha così esortato i vescovi
argentini a promuovere nelle proprie comunità diocesane l’esercizio della carità,
specie verso i più bisognosi:
Con vuestra cercanía
y vuestra palabra, con la ayuda material y la oración… “Con la vostra
vicinanza e la vostra parola, con l’aiuto materiale e la preghiera” e “con la luce
che viene dal Vangelo”, ha soggiunto, date una testimonianza “concreta e visibile
dell’amore di Cristo tra gli uomini”, costruendo una Chiesa famiglia di Dio “sempre
accogliente e misericordiosa con i più poveri”. Ed ha ribadito che bisogna insistere
sull’importanza della preghiera di fronte all’attivismo, “ad una visione secolarizzata
del servizio caritativo dei cristiani”:
Ese contacto
asiduo con Cristo en la plegaria trasforma el corazón… “Questo contatto
assiduo con Cristo nella preghiera - ha detto - trasforma il cuore dei credenti, aprendolo
alle necessità” della gente. E tuttavia, ha aggiunto richiamando la Deus caritas
est, non bisogna “ispirarsi alle ideologie del miglioramento del mondo, ma farsi
guidare dalla fede che nell'amore diventa operante”. Benedetto XVI ha quindi rivolto
il pensiero ai sacerdoti, spronandoli ad identificarsi sempre più con il Signore e
ad essere esempio di virtù per il proprio gregge. Né ha mancato di offrire la sua
riflessione sulla vocazione specifica dei laici nella vita ecclesiale. I fedeli, ha
evidenziato, “animati dall’amore di Cristo” devono “partecipare attivamente alla missione
della Chiesa così come alla vita sociale, politica, economica e culturale del proprio
Paese”:
Los católicos deberán destacar entre sus
conciudadanos… “I cattolici - è stato il suo monito - devono distinguersi
tra i propri concittadini per l’osservanza esemplare dei loro doveri civili, così
come per l’esercizio delle virtù umane e cristiane che contribuiscono a migliorare
le relazioni personali, sociali e di lavoro”. Il Papa ha esortato i fedeli laici a
promuovere in modo speciale quei valori che sono essenziali per il bene comune della
società come la pace, la giustizia, la solidarietà, e ancora la famiglia fondata sul
matrimonio tra un uomo e una donna, la tutela della vita umana dal concepimento alla
morte naturale e il diritto dei genitori ad educare i propri figli secondo le proprie
convinzioni morali e religiose.