Elezioni in India: il cardinale Oswald Gracias chiede ai cristiani di votare in modo
saggio
Oltre 14 milioni di persone sono impegnate oggi in India in nove Stati e due territori
dell'Unione nel terzo turno della maratona elettorale per il rinnovo della Lokh Sabha
(Camera bassa) e del governo che si concluderà il 13 maggio prossimo. Le schede elettroniche
relative al voto degli oltre 700 milioni di aventi diritto, saranno invece esaminate
a partire dal 16 maggio. In complesso, 144 milioni di indiani dovranno scegliere oggi
fra 1.567 candidati quelli che occuperanno i 107 seggi disponibili in questa terza
tornata. Il voto riguarda gli Stati di Bihar, Karnataka, Madhya Pradesh, Maharashtra,
Uttar Pradesh, Jammu e Kashmir, West Bengala, Gujarat e Sikkim, ed iterritori dell'Unione
di Dadar e Nagar Haveli, e Daman & Diu. In questo momento cruciale per il futuro dello
Stato asiatico, la Chiesa indiana ribadisce l’importanza della consultazione. Il cardinale
Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, rivolge in particolare il proprio appello perché
votino tutti i cittadini “in modo saggio”. Il voto - spiega il porporato all’agenzia
Asianews - non è solo un diritto, ma anche un dovere. “La scelta del prossimo governo
è un nostro compito, quindi dobbiamo scegliere le persone migliori”. “Il cristiano
è una persona di fede” aggiunge il cardinale e “ho sollecitato il nostro popolo a
pregare Dio di darci un buon governo”. “Abbiamo bisogno di votare per chi rispetta
la Costituzione indiana, accresce la dignità umana, protegge i diritti delle persone
e assicura la giustizia per tutti”. “Solo queste cose - fa notare l’arcivescovo di
Bombay - possono rendere il nostro Paese più forte e assegnargli il giusto posto nella
comunità internazionale. Dobbiamo votare per persone oneste pulite e non macchiate
dalla corruzione. Questo ci garantirà una leadership pronta a lavorare per il bene
del Paese in modo disinteressato”. Le elezioni giungono in un momento delicato per
l’India: il cardinale Oswald Gracias riconosce che “in questi tempi sono molti a sentire
un senso di insicurezza”. A caratterizzare lo scenario attuale del Paese c’è anche
“il divario sempre più crescente tra ricchi e poveri, tra abitanti delle città e delle
campagne”. Tra le sfide principali cui il prossimo governo dovrà rispondere, il porporato
sottolinea in particolare la difesa della laicità: “Un buon governo deve facilitare
la crescita spirituale del popolo e non ostacolarla. In una democrazia governare bene
significa agire insieme per proteggere ciò che è importante per noi e promuovere i
nostri valori comuni”. Solo garantendo la pluralità di tradizioni e culture che contraddistingue
la società indiana, il Paese potrà rimanere fedele a sé stesso e contribuire alla
vita della società globale di oggi: “L’India ha molto da offrire al resto del pianeta
essendo la più grande democrazia nel mondo”. Dall’andamento delle prime due tornate
elettorali, l’arcivescovo di Bombay ricava infine segni confortanti: “Il nostro processo
elettorale è degno di essere additato ad esempio. Stiamo percorrendo in modo pacifico
il cammino da un governo ad un altro, il passaggio da una leadership ad un'altra.
Ciò dimostra la maturità dei nostri cittadini ed anche dei nostri leader”. (A.L.)