Dottorato "Honoris causa" dell'Università di Salamanca a padre Lombardi: discernere
il male per mettere la comunicazione al servizio del bene
E’ stata dedicata ai “nuovi problemi di comunicazione visti da Roma” la Lectio
Magistralis tenuta da padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della
Santa Sede, nonché direttore generale della Radio Vaticana e del Centro Televisivo
Vaticano, che ieri ha ricevuto il Dottorato Honoris Causa, conferitogli dalla
Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università di Salamanca, in Spagna. Il servizio
di Roberta Gisotti:
“Fare
sì che la stampa, la radio, la televisione siano strumenti e vie di benedizione” e
soprattutto lavorare tutti di più perché si possa anche dire: “benedetta Rete!”. Questo
l’auspicio lanciato alla fine da padre Lombardi, dopo avere illustrato i veloci e
complessi cambiamenti della comunicazione sociale negli ultimi decenni, partendo proprio
dalla serie di vicende che, nell’ultimo anno, hanno visto “la Chiesa cattolica, e
in particolare il Papa e il Vaticano, al centro di dibattiti di notevole rilevanza
nei media di diversi Paesi”. Vicende di cui sono stato testimone - ha detto padre
Lombardi - impegnato a “cercare le vie per stabilire un confronto e un dialogo più
organico e costruttivo fra la comunicazione della Santa sede e il mondo odierno”.
Ha citato tra i casi più controversi, il discorso del Papa a Ratisbona, la remissione
della scomunica ai vescovi tradizionalisti e al vescovo Williamson, negazionista dell’Olocausto
e il dibattito sui preservativi nella lotta contro l’AIDS nei Paesi africani”. Ma
“del resto - si è chiesto - quale istituzione o grande personalità odierna che si
trovi continuamente nell’occhio dei media non è frequentemente oggetto di critiche?”.
“Perché dovremmo pensare che il Papa o la Chiesa, in un mondo secolarizzato come il
nostro, debbano fare eccezione?”
Dunque, inevitabile
quando si affrontino temi sensibili procedere in modo dialettico, senza evitare il
dibattito, ma sempre cercando “senza scoraggiarsi” di arrivare “a qualche risultato
positivo per una comprensione migliore della posizione della Chiesa.” Così come padre
Lombardi ritiene si sia realizzato anche nei casi citati, oltre il clamore e le ondate
critiche sensazionalistiche suscitate, ricordando che tutto il Magistero della Chiesa
sulle comunicazioni sociali è caratterizzato da un “tono positivo”, pure ben sapendo
che le potenzialità dei media aumentano i rischi di farne cattivo uso. Così, “cercando
la strada buona per la Chiesa”, si cercano “strade che possano essere interessanti
e utili per tutti”. Qui si è soffermato padre Lombardi sugli scenari della Rete, citando
in particolare il canale vaticano aperto su You Tube, in quattro lingue, con videonews
quotidiane, che ha aperto un cammino da percorrere “con fiducia, ma anche con prudenza
e consapevolezza”. Essenziale però - ha concluso padre Lombardi - è mettere “la comunicazione
nella sua giusta prospettiva di servizio disinteressato al bene dell’umanità”.