Concluso il ciclo di incontri sulle Lettere paoline nella Basilica ostiense
San Paolo è stato esaltato ieri come “Apostolo ecumenico per eccellenza” nella serata
conclusiva del ciclo di Incontri sulle Lettere Paoline, nella Basilica Papale di San
Paolo fuori le Mura, una delle principali manifestazioni celebrative del bimillenario
della sua nascita. Ciclo che era stato aperto nell’ottobre dello scorso anno, segnato
da altri quattro appuntamenti con illustri esegeti e protagonisti della vita religiosa,
civile, della cultura, della comunicazione, dei movimenti ecclesiali, di importanti
opere sociali. Svolgendo una lucida e avvincente esegesi delle due Lettere a Timoteo,
il pastore della Chiesa valdese, il prof. Paolo Ricca ha sviluppato sette fotogrammi
- scanditi sulla compenetrata lettura di altrettanti passi fatta dall’attrice Lorenza
Indovina - attraverso i quali ha presentato Paolo come peccatore graziato, apostolo
di una salvezza universale, esploratore del mistero di Dio, modello di un cristianesimo
“confessante”, ovvero professato con la forza della parola. Ha quindi scrutato nel
“segreto” (la testimonianza personale di Cristo Risorto) che aveva fatto superare
a Paolo tutte le difficoltà e riflettuto sulla “stretta associazione del destino suo
a quello del suo Salvatore e Signore” sulla quale, ha ribadito il prof. Ricca, “soprattutto
e anzitutto” si innalza la sua grandezza. Tante le riflessioni di attualità sul pensiero
di San Paolo partecipate dal presidente della Fiat e della Ferrari, Luca Cordero di
Montezemolo, sull’economia reale, il recupero dei valori e di una crescita nel contesto
di una sana sfida generale, nell’evitare disuguaglianze, nello spirito di solidarietà,
nell’assunzione delle responsabilità sociali dell’impresa, e quindi nell’assolvimento
di doveri, e poi nel coinvolgimento di giovani preparati e infine “nel gusto della
sfida del bene comune”. La segretaria della Ugl, la sindacalista Renata Polverini,
ha partecipato la sua scoperta di San Paolo nel suo rapporto con il lavoro, la ricchezza,
il mondo femminile, evocando in particolare le numerose donne sue collaboratrici.
La testimonianza di don Luigi Ferlauto, il sacerdote fondatore di una grande opera
sociale in Sicilia, l’Oasi Maria Santissima di Troina, ha avvinto ed emozionato gli
animi di quanti hanno vissuto, attraverso anche la conduzione del giornalista vaticanista
Giuseppe De Carli e i due interventi dell’arciprete della Basilica, il cardinale Andrea
di Montezemolo (ad apertura della serata e a conclusione del ciclo degli Incontri)
una ricca esperienza. (A cura di Graziano Motta)