2009-04-29 15:03:24

Il cardinale Sandri: il viaggio del Papa in Terra Santa sarà di sostegno alla minoranza cristiana


Non una classica guida di Terra Santa, ma una sorta di “diario” per accompagnare chi vi si reca. E’ l’intento di “Terra Santa. Viaggio dove la fede è giovane” che propone un pellegrinaggio di otto giorni raccontato con gli occhi dell’autore stesso, il giornalista Giorgio Bernardelli. Alla presentazione del libro, ieri pomeriggio presso la nostra emittente, è intervenuto tra gli altri il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. C’era per noi Debora Donnini.RealAudioMP3

Le pietre, i corsi d’acqua, i volti. Tutto in Terra Santa parla. Ed è per questo che l’autore di “Terra Santa. Viaggio dove la fede è giovane”, Giorgio Bernardelli racconta un percorso da lui stesso compiuto per attingere alle radici della fede cristiana, della quale uno dei pilastri fondamentali è l’Incarnazione. La Terra Santa centrale per il mondo, ieri, oggi e nel futuro. Il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali ha voluto proprio sottolineare la missione di questa “piccola” striscia di Terra mediorientale e la commozione di vedervi presto il Papa. Al cardinale Leonardo Sandri abbiamo chiesto quali il significato, l’impatto per i cristiani e in particolare per i cristiani delle Chiese Orientali:

 
R. - Io credo che l’impatto della presenza del Papa nei luoghi di Pietro ma soprattutto nei luoghi di Gesù, della Madonna, sarà per lui e per tutta la Chiesa un motivo di incontro e per i cristiani orientali sarà un motivo di appoggio, di speranza, di sostegno in questi tempi difficili per loro che vivono in un mondo difficile perché sono una minoranza.

 
D. – Anche perché tante volte si è parlato, ultimamente, dell’esodo dei cristiani dal Medio Oriente. In questo senso sarà un messaggio importante…

 
R. – Sì, un messaggio importante e speriamo che tutti i cristiani contribuiscano affinché i cristiani non debbano allontanarsi o per motivi di guerra o per motivi di difficoltà nel poter esercitare la propria vita religiosa.

 
Raccontati, dunque, non solo archeologia e fede, ma anche sguardi e storie di chi oggi vive lì, cristiani, ebrei musulmani. Per questo il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa nella prefazione ringrazia l’autore del libro per aver sottolineato ai giovani pellegrini la necessità di partecipare a qualche liturgia locale e di “perdere tempo” per vivere questa Terra. Perché? Perché anche un pellegrinaggio è “una storia viva”? Ci risponde lo stesso Giorgio Bernardelli:

 
R. – Sì, assolutamente. Una storia viva dove si incrociano tante cose. Credo che almeno tenere insieme sia l’aspetto spirituale, biblico e l’aspetto della comunità che vive oggi in Terra Santa, anche col suo dolore, con le ferite del conflitto, sia un atteggiamento indispensabile per chi oggi va in Terra Santa.

 
D. – Quale vuole essere il tuo contributo con questa guida?

 
R. – Aiutare a fare qualche collegamento tra il centro che è appunto quella storia che rileggiamo a partire dalle pagine della Scrittura, nei luoghi dove questa Scrittura si è svolta, e l’ambiente della Terra Santa di oggi, perché contemplare il mistero dell’Incarnazione vuol dire guardare a un Dio che entra in una storia che non si ferma.

 
Così come a Nevè Shalom, l’oasi della pace, fondata dal domenicano padre Bruno Hussar: un villaggio dove vivono insieme ebrei e arabi, cristiani e musulmani. Dove, come a tutte le latitudini, non sempre si va d’accordo, non sempre tutto è facile, ma dove per questo si impara che i conflitti vanno affrontati, perché segnano ogni uomo: la pace non nasce da un’idea ma dai cuori di migliaia di singole persone. Così come Gesù di Nazareth e tutta la storia di salvezza sono fatti, nomi e luoghi concreti che ancora oggi coinvolgono nella più profonda e passionale delle storie d’amore.







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