Convegno alla Cattolica di Milano su padre Agostino Gemelli a 50 anni dalla sua morte
“Nel cuore della realtà. Agostino Gemelli e il suo tempo”: è il titolo del convegno
che si conclude domani all’Università Cattolica di Milano, dedicato alla figura del
suo fondatore padre Agostino Gemelli. Fra gli altri interventi quelli del rettore
Lorenzo Ornaghi, degli storici Agostino Giovagnoli, Gian Maria Vian e Andrea Riccardi.
Servizio di Fabio Brenna.
Edoardo Gemelli
nacque nel 1878 da una famiglia anticlericale, studiò medicina aderendo al metodo
positivistico e al materialismo, ma attraverso amicizie e contatti col mondo francescano
nacque a nuova vita come fra’ Agostino Gemelli, prendendo i voti nel 1904. E’ in questo
cammino di conversione che si dischiude la figura del fondatore dell’Università Cattolica,
al quale l’ateneo del sacro Cuore dedica un convegno di tre giorni a 50 anni dalla
sua scomparsa. La storia di padre Gemelli coincide con il suo sogno: quello di dare
vita ad un luogo di studio e di ricerca in cui si congiungessero fede e ragione. Il
francescano, nelle sue ricerche di neuropsicologia fu un innovatore. quella stessa
innovazione che sta alla base della fondazione della Cattolica nel 1921: creare una
nuova classe dirigente cattolica. Maria Bocci, docente di storia
contemporanea all’Università Cattolica, è la biografa di padre Gemelli:
“Basti
ricordare, ad esempio, le prime due facoltà con cui nasce la nostra università, ancor
prima del riconoscimento giuridico nel 1921. Le prime due facoltà sono la facoltà
di Scienze Sociali e poi la facoltà di Filosofia. Dietro questa scelta, c’è un progetto
molto preciso, che ha a che fare con la volontà di Gemelli di creare una specie di
cittadinanza alternativa. Allora, economisti, sociologhi, cattolici e anche psicologi
– non dobbiamo dimenticarci che Gemelli è uno dei pionieri della psicologia italiana,
una delle colonne portanti della psicologia italiana – è come se dovessero apprendere
dai loro colleghi filosofi quale sia il modello ideale di Stato da realizzare e poi
dovessero incaricarsi di entrare nei gangli vitali dello Stato, per trasformarlo radicalmente”.
Nel
corso del convegno, scandagliando una figura vitale e complessa, è emersa la necessità
di andare oltre i molti stereotipi che hanno segnato ed ancora tendono a ridurre il
grande progetto di padre Gemelli. Il rettore dell’università Cattolica, Lorenzo
Ornaghi:
“Un cattolicesimo che sia rilevante,
ciò che appunto, ricordando Gemelli, il fondatore, ci ha donato con quella frase che
abbiamo messo a motto dell’intera settimana “Nel cuore della realtà”. Solo entrando
da giovani nel cuore della realtà si riesce a non essere né gregari, né egoisti e
individualisti. Questo credo sia, fra i tanti, un messaggio importante, oggi soprattutto.