2009-04-28 11:53:56

Il cardinale Tauran: ci aspettiamo dai musulmani un impegno più deciso verso il rispetto della libertà religiosa


“Ci sono in Europa un milione di persone che si recano regolarmente in sinagoga, in chiesa, in moschea. Sono persone che desiderano vivere per Dio e in Dio. Rappresentano un patrimonio spirituale ricchissimo che va messo a disposizione per l’Europa”. Con queste parole, il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha concluso l’incontro dei delegati per le relazioni con l’islam delle Conferenze episcopali europee che si è tenuto a Bordeaux. Il dialogo tra musulmani e cristiani - ha aggiunto il cardinale Tauran - è “una grazia per noi cristiani perché ci obbliga ad approfondire la nostra fede, in quanto non si dialoga sull’ambiguità”. “Questo dialogo interreligioso – ha spiegato il porporato, le cui parole sono state riprese dal Sir – ci dà anche la possibilità di manifestare ai nostri amici che noi li rispettiamo”. “Ci attendiamo da loro un impegno più deciso soprattutto verso una conoscenza obiettiva del cristianesimo e verso il rispetto della libertà di coscienza e religione, così come vengono affrontati dai documenti internazionali”. Il cardinale Jean Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux e vice-presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee, ha affermato inoltre che l’Europa ha una responsabilità unica: diventare laboratorio in cui cristiani e musulmani dimostrano al mondo che è possibile “vivere insieme, in maniera armoniosa, con uno stile basato sulla comprensione e il rispetto dell’altro”. In Europa ci sono anche “Paesi dove l’islam è in maggioranza come in Bosnia ed Erzegovina, Albania e Turchia: “La loro presenza – ha osservato il cardinale Ricard - cambia il quadro di riferimento storico, culturale e religioso del Continente, che solo fino a pochi decenni fa era segnato dal cristianesimo”. Padre Hans Vöcking, esperto di islam del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, ha sottolineato poi come i musulmani facciano parte “integrante delle società europee”. Questa presenza – ha aggiunto padre Vöcking - necessita di una “riflessione diversa che è al tempo stesso pastorale, sociale, caritativa e religiosa”. In Francia sono almeno 5 milioni le persone di cultura e tradizione islamica. “L’Islam – ha spiegato padre Christophe Roucou – è sempre più visibile” sul territorio francese. In Italia si stima che i musulmani siano oltre un milione. “La presenza islamica nel Paese – ha fatto notare don Gino Battaglia, responsabile dell’ufficio per l’ecumenismo e del dialogo della Conferenza episcopale italiana – è estremamente plurale, frammentaria, composita e complessa”. In Germania vivono circa 3,5 milioni di musulmani di cui il 75% è di origine turca. In Spagna i musulmani sono oltre un milione e 300 mila, provenienti soprattutto da Paesi del Nordafrica. Secondo dati recenti, i musulmani in Europa sono circa il 3 per cento della popolazione. Completamente diversa è la situazione in Turchia dove su una popolazione di 75 milioni di abitanti, i cristiani sono solo 110 mila. Don Mauro Pesce, segretario generale della Conferenza episcopale turca, ha ringraziato in particolare Benedetto XVI e tutti quei cristiani che “nell’Anno Paolino hanno fatto visita in Turchia” partecipando ad “iniziative e pellegrinaggi che hanno dato una maggiore visibilità ai cristiani del Paese”. (A.L.)RealAudioMP3







All the contents on this site are copyrighted ©.