Usa: uno studio mostra il legame tra educazione cattolica e vocazioni
Qual è il background culturale dei futuri sacerdoti negli Stati Uniti? La Conferenza
dei vescovi locali ha commissionato al Centro per la Ricerca applicata all'apostolato
- una struttura con base presso la Georgetown University - una ricerca nazionale per
rispondere a questa domanda, i cui risultati sono stati resi noti. Il cardinale Sean
O'Malley, arcivescovo di Boston, presidente della Commissione episcopale sul clero,
la vita consacrata e le vocazioni, ha osservato che i futuri sacerdoti “dimostrano
una grande dedizione alla Chiesa e rappresentano una grande promessa. Riflettono la
benedizione di Dio sulla nostra Chiesa”. Della classe del 2009, l'11% è composto da
asiatici, il 12% da ispanici, il 3% da afroamericani e il 72% da caucasici. Un quarto
dei futuri ordinati è nato fuori dal Paese, soprattutto in Messico, Vietnam, Polonia
e Filippine. L'età media è 36 anni, spaziando dai 25 ai 66. Uno su dieci si è convertito
al cattolicesimo all'età di 21 anni. Le conversioni sono avvenute da varie confessioni
protestanti, mentre cinque uomini erano cresciuti senza una tradizione di fede. Parlando
dei 465 futuri sacerdoti, il cardinale O'Malley ha dichiarato all’agenzia Zenit che
“chi li ha formati nella fede, sia in famiglia che negli istituti di istruzione, può
essere orgoglioso dei propri sforzi. Il Signore ha gettato i semi della loro vocazione,
e la comunità circostante li ha aiutati a crescere”. Più della metà dei futuri presbiteri
ha affermato di aver frequentato scuole cattoliche, il che rappresenta una percentuale
più alta di quella di tutti gli adulti cattolici statunitensi. Tra i seminaristi che
hanno compiuto studi universitari prima di iniziare la formazione al sacerdozio, il
75% ha frequentato un college o un'università cattolica, rispetto al 7% della popolazione
cattolica adulta totale del Paese. Due terzi dei futuri sacerdoti hanno avuto un'esperienza
di lavoro a tempo pieno prima di entrare in seminario, spaziando dagli avvocati agli
agricoltori, dagli insegnanti ai programmatori di computer, dagli uomini d'affari
ai medici e ai politici. (V.V.)