Pubblicato il messaggio della Chiesa coreana per la Giornata del Migrante 2009
“Ero straniero e mi avete accolto”: è questo il titolo del Messaggio diffuso dai vescovi
coreani per la Giornata mondiale dei migranti 2009, che si celebra domani. Il testo
è stato affidato alla Commissione per la Cura pastorale del migrante e firmato dal
presidente, il vescovo di Daejeon, Lazzaro You Heung-sik. Nel messaggio, informa l’Agenzia
Fides, si invitano i fedeli cattolici ad accogliere gli immigrati e gli stranieri,
che giungono sul suolo coreano soprattutto in cerca di lavoro, con uno sguardo d’amore,
tenendo bene a mente il comandamento che dice “ama il prossimo tuo come te stesso”.
Il vescovo da una parte ricorda le difficoltà economiche e sociali che spingono molte
persone ad abbandonare i loro Paesi d’origine, dall’altro auspica che la popolazione
coreana sappia costruire gradualmente una società pluralista e multiculturale, dove
tutti possano esprimersi ed essere accettati. La migrazione di cui è meta la Corea,
si nota nel messaggio, pone diverse sfide alla Chiesa locale: l’assistenza materiale,
sociale, psicologica, spirituale alle famiglie di migranti, all’insegna dei valori
di condivisione e solidarietà e, allo stesso tempo, la sensibilizzare della società
perché realizzi interventi più significativi ed efficaci, per tutelare la dignità
e i diritti elementari delle famiglie migranti. Infine, dal punto di vista pastorale,
occorre puntare anche sulla corresponsabilità delle famiglie migranti come soggetti
attivi di evangelizzazione. Spesso, infatti, a stabilirsi in Corea sono famiglie cattoliche
- come quelle provenienti dalle Filippine - che possono dare un contributo alla comunità
locale per un risveglio della fede e per l’opera di “nuova evangelizzazione” presso
altre famiglie. (S.G.)