“L’ecumenismo non è un’opzione ma un dovere sacro”. Lo ha detto il cardinale Walter
Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani,
partecipando ieri a Vienna alla conferenza stampa dopo l’incontro incentrato sul tema:
“Est e Ovest in dialogo: temi attuali e stato del colloquio con le Chiese dell’Est”.
L’evento ha avuto luogo nel quadro del 625.mo anniversario della Facoltà Cattolica
di Teologia, che ha promosso l’iniziativa insieme con la Fondazione “Pro Oriente”.
L’intervento del cardinale Kasper è stato inoltre uno degli avvenimenti di spicco
della prima “Settimana dell’ecumenismo” organizzata dalle Facoltà teologiche cattolica
ed evangelica dell’Università di Vienna allo scopo di rafforzare lo scambio e la collaborazione
reciproca. Sulla Fondazione “Pro Oriente” si sofferma, al microfono di Philippa
Hitchen, lo stesso cardinale Walter Kasper:
R. – E’ stata
fondata dal cardinale Franz König, uno dei costruttori del dialogo fra
Oriente ed Occidente, già durante il Concilio Vaticano II e poi sotto Paolo VI. Questa
Fondazione Pro Oriente ha preparato gli accordi sulla cristologia, durante il Pontificato
di Paolo VI e anche durante il Pontificato di Giovanni Paolo II, con le Chiese orientali
ortodosse, con copti, siri e armeni. Ha fatto uno studio molto approfondito sull’origine
delle Chiese cosiddette uniate, argomento molto discusso e molto controverso. Adesso
stanno approfondendo la storia dei cosiddetti nestoriani. La Chiesa cosiddetta nestoriana
si estendeva fino alla Cina. E lo stesso governo cinese è interessato a conoscere
questa Chiesa cristiana, che per lungo tempo è stata chiamata nestoriana e che ha
le sue radici anche in Cina. Per quanto riguarda l'incontro di Vienna devo dire che
è stato un incontro molto interessante. Io nel mio discorso ho parlato dell’attuale
situazione del dialogo tra Occidente e Oriente e ho visto molto interesse da parte
dei partecipanti. Anche il luogo geografico è molto importante e farà fiorire i rapporti
tra le Chiese e i Paesi europei orientali.