Elezioni europee. I vescovi del Portogallo: non tradire la coscienza cristiana
“L’elettore cristiano non può tradire la sua coscienza al momento del voto”. Per questo,
“le scelte politiche dei cattolici devono essere prese in armonia con i valori del
Vangelo”. E’ l’indicazione di fondo contenuta in una dettagliata nota pastorale della
Conferenza episcopale portoghese, diffusa ieri alla stampa in vista delle elezioni
europee di giugno, e delle elezioni politiche e amministrative che si terranno in
Portogallo in autunno. La nota ripresa dal Sir, si divide in due parti: enuncia per
gli elettori cattolici “alcuni criteri e valori” da tenere presenti al momento del
voto e lancia un appello ai candidati. Nei criteri elencati, ritenuti importanti per
“meglio contribuire alla dignità della persona e alla realizzazione del bene comune”,
i vescovi portoghesi parlano di “promozione dei diritti umani; difesa e protezione
della famiglia, istituzione – specificano - fondata sulla complementarità tra uomo
e donna; rispetto incondizionato per la vita umana in tutte le sue fasi e tutela dei
più deboli”. Il paragrafo dei “criteri” si arricchisce anche invitando i candidati
a ricercare “soluzioni per le situazioni sociali più gravi”, dal “diritto al lavoro,
la tutela dei disoccupati, il futuro dei giovani”, alla “situazione degli immigrati
e delle minoranze”. I vescovi si rivolgono anche ai candidati alle elezioni europee,
politiche ed amministrative ricordando loro che la Chiesa secondo il pensiero di Paolo
VI, “continua a considerare l'azione politica come una ‘nobile arte’”. Ed aggiungono:
“I responsabili politici hanno il dovere di formulare programmi elettorali realistici
e praticabili” ed hanno “l’obbligo di ricercare il bene comune”, impegnandosi “con
l’esempio e la testimonianza” a “costruire una società più giusta e fraterna”. (R.P.)