Per i prossimi 12 mesi sarà Beirut la nuova ‘Capitale mondiale del libro’: lo ha deciso
l’Unesco, l’organizzazione dell’Onu per l’educazione, la scienza e la cultura. La
scelta della capitale libanese presa nel 2007, hanno sottolineato i membri del comitato
dell’Unesco che hanno dato la loro preferenza a Beirut, è dovuta al suo carattere
interculturale ed è un segnale per un futuro di diversità, dialogo e tolleranza. Tra
l’altro, proprio in Libano si terranno il prossimo 7 giugno importanti elezioni legislative
con la partecipazione di coalizioni trasversali a tutte le componenti etniche e religiose
del complesso quadro interno libanese. Nel Paese dei cedri, - riferisce l’agenzia
Misna - lo Stato riconosce 18 differenti gruppi etnici e religiosi che dopo gli anni
bui della guerra civile hanno ripreso una convivenza pacifica seppur animata che fa
di questo spicchio di Mediterraneo un unicum in Medio Oriente e forse nel mondo. Ma
il Libano è anche un paese di contraddizioni dove tuttora 500.000 profughi palestinesi
continuano a vivere in condizioni a volte inumane e in generale senza alcun diritto
a una vita normale. Tutto questo sarà occasione di discussione nel corso dei vari
eventi che da ieri (in occasione della giornata mondiale del libro) e per i prossimi
mesi saranno organizzati a Beirut proprio mentre la letteratura araba sembra vivere
una seconda giovinezza con un numero senza precedenti di romanzi pubblicati che, sostengono
diverse fonti, stanno anche riscontrando un grande successo di pubblico. (R.P.)