Abruzzo: nuove scosse. Intervista col rettore della Basilica di Collemaggio
In Abruzzo la terra continua a tremare: nelle ultime ore sono state registrate nuove
scosse e alla paura si aggiungono i disagi per le forti piogge. Si aggrava poi il
bilancio del sisma dello scorso 6 aprile: un anziano è morto in seguito alle ferite
riportate, facendo salire così a 297 il numero delle vittime. Sul versante politico
il premier italiano, Silvio Berlusconi, al termine del Consiglio dei ministri tenutosi
ieri all’Aquila, ha dichiarato che lo stanziamento di 8 miliardi di euro per la ricostruzione
non prevede l’aumento della pressione fiscale. Stati Uniti e Gran Bretagna si sono
inoltre dichiarati favorevoli alla proposta del governo italiano di spostare all’Aquila
il prossimo G8, in programma alla Maddalena. In Abruzzo cresce intanto l’attesa per
la visita del 28 aprile di Benedetto XVI, come conferma al microfono di Fabio Colagrande,
il rettore della Basilica di Collemaggio, don Nunzio Spinelli:
R. - Questa
visita del Santo Padre servirà a rincuorare gli animi, a dare coraggio e, nello stesso
tempo, a pregare perché questo triste episodio del terremoto veramente possa passare
presto. Ma soprattutto è per i sacerdoti: che possano trovare nella visita del Papa
l’incoraggiamento ad andare avanti, in particolare l’incoraggiamento ad iniziare una
nuova vita dopo il terremoto.
D. - Don Nunzio, lei
da due anni è rettore della più grande Basilica della città, la Basilica di Collemaggio.
Come sta vivendo in queste giornate il capoluogo abruzzese, ferito, mutilato dal sisma?
R.
- Il popolo abruzzese è un popolo forte. Tutti vogliono la rinascita de L’Aquila.
Il primo motivo di rinascita sarà proprio la Basilica di Collemaggio, perché è il
simbolo della città,, dell’Abruzzo: Collemaggio sta proprio nel cuore degli aquilani.
Il risorgere della Basilica sarà l’inizio della rinascita di tutta la città, di tutto
l’Abruzzo.
D. - Don Nunzio, le reliquie di Papa Celestino
V dopo il sisma erano state spostate dall’interno della Basilica. In occasione della
visita del Papa ci sarà qualche altro spostamento?
R.
- Sì, le riporteremo proprio davanti alla Porta santa, in modo che Papa Benedetto
possa venerarle, possa vedere e possa rendersi conto che il corpo di Celestino è integro
e non ha subito nessun danno. Noi apriremo la Porta santa, che per L’Aquila è un momento
particolare, perchè si apre ogni anno dalla sera del 28 alla sera del 29 agosto, proprio
come dice la Bolla della Perdonanza di Celestino, per il Giubileo. Questa volta la
apriremo perchè il Santo Padre possa ammirare la Basilica, anche se distrutta, e pregare
davanti all’urna che contiene il corpo di San Celestino.
D.
- Quali sono le vostre attese per questo momento, come ci diceva lei, così importante
per ridare speranza alla Chiesa de L’Aquila e a tutta la popolazione?
R.
- Dando alla gente un segno di speranza, che il Papa certamente porterà. Che questo
gesto di speranza possa aiutare tutti noi che abbiamo subito questa grande ferita
e che forse non riusciremo mai a dimenticare.(Montaggio a cura di
Maria Brigini)