Visita in Sud Corea di una delegazione dei vescovi tedeschi
Il Movimento delle Piccole Comunità Cristiane (PCC) in Corea del Sud ha molto da insegnare
alle Chiese europee su come dare nuovo impulso alla vita della Chiesa nel Vecchio
Continente. È il giudizio espresso da mons. Ludwig Schikh, arcivescovo di Bamberg,
in Germania, che ha guidato nei giorni scorsi una delegazione in visita nel Paese
asiatico. La delegazione, composta da sei vescovi e quattro laici, compresi alcuni
membri della Commissione per l’evangelizzazione della Conferenza episcopale tedesca,
ha assistito a diversi incontri nelle diocesi di Suwon e Cheju. Scopo della visita,
organizzata dall’Asipa, l’Ufficio Asiatico per la Pastorale Integrata della Federazione
delle Conferenza episcopali dell’Asia (Fabc) era appunto di mostrare agli ospiti come
le PCC abbiano aiutato a rendere più vitale la Chiesa in Corea del Sud. Le Piccole
Comunità Cristiane - riferisce l'agenzia Ucan - sono presenti in circa metà delle
diocesi tedesche da circa dieci anni, ma, come ha spiegato all’agenzia Ucan mons.
Schikh , “i progressi sono lenti, mentre in Corea sembrano funzionare bene”. Introdotte
nell’arcidiocesi di Seoul nel 1992, per promuovere una Chiesa più partecipativa e
aperta al contributo dei laici in linea con le indicazioni della V Assemblea plenaria
della Fabc del 1990, esse sono oggi una presenza affermata in tutte le 14 diocesi
del Paese, come ha potuto constatare la delegazione dei vescovi tedeschi: “Siamo rimasti
profondamente commossi nel vedere lo spirito di condivisione che anima le PCC”, ha
detto mons. Schikh, rilevando come “la Chiesa tedesca abbia molto da imparare da quella
coreana”. Anche il segretario generale della FABC, mons. Orlando Quevedo che ha accompagnato
la delegazione insieme ad altri vescovi asiatici, ha espresso un giudizio positivo
sulla la visita che ha definito un’esperienza “molto arricchente ed istruttiva”. (L.Z.)