Presentato il libro di Filippo Anastasi "Padre Pio: la sua voce, la sua storia"
Nella sede della nostra emittente è stato presentato ieri il volume “Padre Pio: la
sua voce, la sua storia”, edizioni Padre Pio da Pietrelcina. Autore del libro è il
responsabile dell’informazione religiosa del Giornale Radio Rai, il giornalista Filippo
Anastasi. Alla presentazione dell’opera è intervenuto, tra gli altri, il cardinale
Angelo Comastri, arciprete della Basilica Vaticana. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il libro
“Padre Pio: la sua voce, la sua storia” si snoda attraverso un doppio percorso, uno
sonoro su cd e l’altro scritto, proponendo voci, testimonianze e documenti. L’autore
del volume Filippo Anastasi:
“Io vi consiglio vivamente
per conoscere Padre Pio e per conoscere un secolo intero di leggerlo o ascoltarlo,
che è la stessa cosa”.
Le testimonianze raccolte nel cd seguono un documento
sonoro eccezionale, quello con la voce del frate di Pietrelcina: è il 1967 ed è l’unica
volta che Padre Pio accetta di rilasciare un’intervista nella propria cella. Padre
Pio dice di sentirsi “sfracassato”, termine che nel linguaggio popolare esprime in
modo efficace il dramma della passione che viveva. Ad intervistarlo è Franco
Bucarelli, allora inviato del giornale Radio Rai:
Padre Pio:
"Che il Signore vi santifichi!" Bucarelli: "Come vi sentite?" Padre
Pio: "Sfracassato…" Bucarelli: Voi sapete quanta gente vi sta
vicino con l’affetto, con la preghiera… Padre Pio: "Sì, con
il cuore sono vicino a tutti…. Il Signore sia ringraziato, vi benedico tutti". Bucarelli:
"E io, a nome di tutti gli ascoltatori, a voi, Padre Pio, vi auguro altri cento anni
di salute…" Padre Pio: "Ancora!" Bucarelli:
"Possiate ancora continuare le opere del Signore…" Padre Pio:
"Va’ in pace, il Signore ti benedica".
Durante la presentazione del
libro il cardinale Angelo Comastri, riferendosi al fenomeno della
bilocazione nella vita di Padre Pio, ha ricordato in particolare
l’episodio legato al generale Luigi Cadorna:
“Dopo la disfatta di Caporetto,
era nella tenda. Aveva dato disposizione alle guardie che nessuno dovesse entrare,
perché aveva già preso la decisione di uccidersi. Mentre era lì, entra un frate e
gli dice: 'Non lo farete questo, è vero? Non lo farete!'. Poi il frate scompare. Il
generale esce e domanda: 'Ma chi avete fatto entrare?'. ‘Nessuno’, rispondono le guardie.
Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, il generale Cadorna si reca a San Giovanni
Rotondo. Quando passano i frati che vanno al coro, passa anche Padre Pio che vede
il generale Cadorna e gli dice: 'Generale, l’abbiamo passata brutta quella notte...
ma è andata bene!'. Chiaramente, episodi di questo genere ti dicono che qui c’è veramente
il dito di Dio”.
Nel libro viene anche riproposto il carteggio tra Padre
Pio e KarolWojtyła che nel novembre del 1962,
durante il Concilio Vaticano II, è a Roma come vescovo ausiliare di Cracovia.
In quell’occasione scrive a Padre Pio chiedendo di pregare per una donna colpita dal
cancro. Alla supplica segue la guarigione e, pochi giorni dopo, l’allora vescovo ausiliare
scrive ancora e ringrazia Padre Pio con queste parole:
“Venerabile Padre,
la donna che abita a Cracovia, in Polonia, madre di quattro bambine, il 21 novembre
- prima dell’operazione chirurgica - di colpo è guarita. Sia ringraziato Dio. Anche
a te, Padre venerabile, di nuovo dico il più fervido grazie, a nome della stessa donna,
di suo marito e di tutta la famiglia. In Cristo, Karol Wojtyla, vicario capitolare
di Cracovia”.
Tra i documenti sonori più recenti, particolarmente emozionante
è quello del 16 giugno del 2002, quando Papa Giovanni Paolo II proclama Santo l’umile
frate di Pietrelcina:
“Beatum Pium a Pietrelcina Sanctum esse decernimus
et definimus”…