Sud Corea: i leader religiosi esortano a uno sforzo comune per superare la crisi
Il Consiglio dei leader religiosi della Corea del Sud ha rivolto un pressante appello
a tutta la Nazione a fare uno sforzo comune per superare l’attuale crisi economica
che ha colpito in modo particolarmente duro questa ex “tigre” asiatica. L’appello
è contenuto in una dichiarazione congiunta diffusa lunedì e sottoscritta, tra gli
altri, da mons. Hyginus Kim Hee-joong, presidente della Commissione per la Promozione
dell’Unità dei Cristiani della Conferenza episcopale coreana (CBCK). Il documento
- ha spiegato il presule all’agenzia Ucan - vuole essere un incoraggiamento a non
rassegnarsi di fronte alle difficoltà. Nella prima parte si espone un’analisi puntuale
dell’attuale congiuntura del Paese segnalandone i sintomi più preoccupanti: dal fallimento
di numerose piccole e medie imprese, alla crescita record della disoccupazione, all’alto
indebitamento delle famiglie alle crescenti difficoltà dei sud-coreani a pagare le
rate dei mutui. I leader religiosi sollecitano quindi il governo a varare un piano
concreto di ripresa e i politici a mettere da parte le loro inutili beghe interne,
mentre agli imprenditori essi chiedono di migliorare la qualità della gestione delle
imprese per creare nuovi posti di lavoro. Un appello viene rivolto infine a tutti
i cittadini sud coreani a lavorare insieme per uscire della crisi. Le previsioni per
l’economia sud-coreana sono ancora di segno negativo: nel 2009 è infatti attesa una
decrescita del 2 per cento del PIL. (L.Z.)