2009-04-22 12:40:22

Ricostruzione in Abruzzo: appello di mons. Molinari


In Abruzzo si è registrata stamani una nuova scossa di magnitudo 2.8 della scala Richter. Ma all'Aquila non mancano segni di speranza: nel segno della preghiera e della condivisione la fiaccola della pace del pellegrinaggio Macerata-Loreto farà tappa il prossimo 11 giugno nel capoluogo abruzzese. La fiaccola - spiegano gli organizzatori - è una "luce in movimento, un desiderio di accendere il cuore di un popolo in attesa". Anche il mondo della politica si mobilita per individuare misure in grado di affrontare l’emergenza. Oggi pomeriggio l'Europarlamento si riunirà in seduta straordinaria per discutere sul ruolo dell'Unione Europea nella ricostruzione. Domani si terrà poi a Coppito, nella sede della Scuola della Guardia di Finanza, la riunione del Consiglio dei Ministri per l’esame del decreto legge con gli interventi urgenti. Ma sul terreno, pioggia, fango e freddo stanno rendendo ancora più disagevole la situazione, come conferma al microfono di Luca Collodi l’arcivescovo dell’Aquila, mons. Giuseppe Molinari, che lancia un appello per la ricostruzione:RealAudioMP3
 
R. – Col maltempo diventa tutto più difficile, ma cerchiamo di reagire anche al maltempo.
 
D. – Mons. Molinari, domani il Consiglio dei Ministri all’Aquila, tra sei giorni l’arrivo del Papa; sono segnali forti, di speranza, a far capire che non ci si dimentica dei terremotati…
 
R. – Sono sicuro di sì. Quello del Papa lo vedo dal piano spirituale, per quello che il Papa significa per noi; la sua presenza è certamente una presenza che porta speranza, che ci aiuta ad andare avanti, a vincere ogni sfiducia. Ed anche il Consiglio dei Ministri è un segnale molto importante del governo di fronte ai nostri problemi, alla nostra tragedia; mi auguro che anche quest’impegno del governo non sia ostacolato dalle solite beghe politiche, dalle incomprensioni, dalle divisioni e tutto il resto.
 
D. – Si parla molto di ricostruzione e dei rischi di infiltrazioni mafiose e criminali. Secondo Lei il lavoro della Procura della Repubblica dell’Aquila può favorire una ricostruzione più forte dell’Abruzzo?
 
R. – Senz’altro. Sono sicuro che non solo il lavoro della Procura, ma anche di tutte le altre Istituzioni, in questo senso, purché tutto sia fatto nel modo più limpido, più trasparente. Abbiamo certamente bisogno d’inchieste, abbiamo certamente bisogno di antimafia, abbiamo bisogno di tutte queste cose, però abbiamo bisogno di risorgere subito dalle macerie. Abbiamo bisogno di segnali forti, subito. Non possiamo aspettare; quindi, ben venga tutto quello che aiuta la nostra ricostruzione a realizzarsi nel modo migliore, ma guai se ci sono ritardi dovuti a blocchi burocratici e altre situazioni.
 
D. – Lei, mons. Molinari, vede qualche rischio in questo senso?
 
R. – Ci auguriamo che non sia così. In un momento come questo, si pensi veramente al bene comune, si guardi veramente al bene di tutti i cittadini, dei più poveri, dei più deboli, dei più indifesi. E ognuno si metta con la coscienza, con la buona volontà a considerare la situazione, a vedere quello che si può fare subito; poi, ben venga tutto quello che serve per fare le cose nel modo più trasparente. Però, la nostra gente aspetta subito un segnale, non si può vivere per sempre sotto le tende.
 
D. – Il “subito” che Lei chiede sono le case?
 
R. – E anche il lavoro. Noi vivevamo già un drammatico momento di mancanza di lavoro, di crisi delle fabbriche, del polo elettronico; poi, le case. Per fortuna molte case sono agibili, le altre vanno rese agibili; qualcosa si può fare, in questa situazione, per ridare subito abitazioni sicure a tanta gente. E poi, mi permetto anche di aggiungere – l’ho detto già in altre occasioni – il problema dell’università: per noi l’università è molto, molto importante, attira tanti giovani; l’università, in qualche modo, oltre ad essere un’Istituzione culturale di alto prestigio è anche un grande motore economico. Ridare un forte segnale in questo senso; un’università bella, tra le più moderne in Italia ed in Europa, che attiri tanti giovani, è già una spinta anche all’economia e alla ripresa di tutta la città. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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