Domani elezioni in Sudafrica, favorito Jakob Zuma dell'Anc
Domani, il Sudafrica vota per rinnovare il parlamento. Sono le quarte elezioni generali
dalla fine del regime segregazionista e l’instaurazione di un sistema democratico.
Ampiamente favorito alla vigilia del voto l’African National Congress, il cui leader
Jakob Zuma, appare il probabile successore alla presidenza della Repubblica. Non mancano,
tuttavia, le incognite legate soprattutto alla difficile situazione economica e alla
povertà diffusa. Una situazione che ha portato il Congresso del Popolo, partito che
raccoglie i leader del dissenso, a minacciare il predominio dell’ANC. Sulle ragioni
della possibile perdita di consenzo dell’African National Congress Stefano Leszczynski
ha intervistato Laura Mezzanotte giornalista esperta di politica sudafricana:
R. - Molti
sostengono che ci sarà effettivamente una perdita, causata sostanzialmente da una
grossa disillusione delle persone, soprattutto rispetto alle politiche contro la povertà
e rispetto alla criminalità. Però, ci sono stati anche grossi problemi interni all’ANC,
che non ha dato grande immagine di sé negli ultimi tempi, perchè ha avuto scandali,
corruzione, problemi che hanno lasciato una brutta immagine. D.
– Tuttavia, c’è un’opposizione che sta diventando sempre più forte, con una nuova
formazione politica... R. – Questo partito che è nato da qualche
mese – il Cope – per molti è un partito risultato di una divisione interna tra l’ex
presidente Tabo Mbeki e l’attuale e futuro presidente Zuma. Sicuramente è un partito
che toglie il voto di molti neri disillusi, ma anche neri più “colti”, cioè persone
che guardano alle cose in maniera pragmatica e non dal punto di vista ideologico,
che appunto vede l’African National Congress invece come il partito che ha liberato
il Paese. D. – Quali sono le priorità per il Sudafrica che
devono essere affrontate? R. – Le priorità di tipo sociale sono
sicuramente quelle legate alla povertà: cioè c’è ancora una sostanziosa quantità di
popolazione che vive in condizioni di povertà - povertà che vuol dire soprattutto
mancanza di case - l’altra è il crimine, e poi una possibile preoccupazione sulla
situazione economica come riflesso della crisi mondiale. D.
– Quando si parla di Sudafrica il pensiero ovviamente va ad uno dei suoi grandi personaggi
contemporanei, cioè Nelson Mandela. Come mai pur avendo un ruolo di padre della patria
non ha un’influenza particolare sullo svolgimento della politica attuale e soprattutto
sulla soluzione dei problemi del Paese? R. – Mandela ha fatto
una scelta, quando ha deciso di non fare più il presidente dopo il primo mandato e
ha fatto la scelta di non essere parte diretta della politica del Paese e di essere
invece una voce di coscienza per il suo partito, l’African National Congress.