Cile: pastorale sacramentale, ecologia e tossicodipendenza al centro della Plenaria
dei vescovi
Termineranno venerdì prossimo, con un documento finale i lavori della 97.ma Assemblea
plenaria di vescovi cileni che ieri si sono aperti con la Santa messa presieduta dal
nunzio apostolico mons. Giuseppe Pinto. L’agenda è molto impegnativa, ha precisato
il vescovo di Rancagua e Presidente della conferenza episcopale mons. Alejandro Goic,
il quale parlando con i giornalisti ha sottolineato: “Nel novembre scorso abbiamo
realizzato la nostra visita ad Limina e nell’incontro con il Santo Padre abbiamo ricevuto
un messaggio preciso. Ora dobbiamo tracciare un bilancio della visita e soprattutto
rivedere quanto ci ha detto il Papa per situare questo magistero nel contesto del
Piani pastorale 2008 – 2012, del documento di Aparecida e della Missione continentale”.
D’altra parte, ha spiegato mons. Goic, in quest’occasione “come tema specifico d’approfondire
abbiamo scelto quello delle sfide ecologiche, i problemi del ambiente che affronta
il nostro Paese e che sono importanti e urgenti”. Altri temi che saranno trattati
in questi giorni sono la pastorale sacramentale e quella concernenti il problema della
tossicodipendenza e delle persone in essa coinvolte. I vescovi, in questa circostanza
e in un modo del tutto eccezionale, si trovano riuniti nella città di Villarrica,
nell’estremo australe, poiché domenica prenderanno parte alla consacrazione del nuovo
vescovo mons. Francisco Javier Stegmeier, “per rendere visibile la comunione episcopale”
ha rilevato mons. Goic che ha anticipato anche che il documento conclusivo della Plenaria
sarà presentato alla stampa il 28 aprile. Con riferimento alla campagna elettorale
in corso nel Paese, il presidente dell’episcopato ha detto che naturalmente il futuro
del Paese, e le strade che potrà intraprendere, sono cose che preoccupano la Chiesa
cilena senza però entrare nella controversia partitica. Il presule ha detto anche
che “non si deve avere paura delle differenze e delle discrepanze ma che ciò, in nessun
modo, può superare i limiti del rispetto reciproco e della trasparenza”. Interpellato
dai giornalisti sull’indagine giudiziaria riguardo presunte connivenze tra case farmaceutiche
e politica, mons. Goic ha espresso dolore “poiché queste cose danneggiano i poveri,
in particolari i malati poveri”. “Dietro a questo - ha aggiunto prima di concludere
- c’è quello che Papa Benedetto XVI ha già descritto: quando si mette al primo posto
il lucro tutto il resto non conta; meglio se gli altri non sono importanti. Occorre
ricordare che la prima cosa è la solidarietà e la condivisione, che sono le vie dell’uomo”.(A cura di Luis Badilla)