2009-04-20 08:06:55

Terremoto in Abruzzo. Con noi il premier Berlusconi e la testimonianza del parroco di Onna


A due settimane dal terremoto che ha provocato 295 morti, prosegue lo sciame sismico in Abruzzo. Vanno avanti, intanto, le indagini della Procura dell’Aquila, per accertare eventuali responsabilità dei crolli successivi al sisma. Sentiamo Giampiero Guadagni: RealAudioMP3

E, intanto, proseguono i rilievi degli oltre 1.500 tecnici giunti da tutta Italia. Tre case su quattro sono immediatamente agibili o saranno agibili nel giro di un mese – ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – il quale ha poi assicurato che il governo provvederà a finanziare il 100% della ricostruzione. Ma ascoltiamo proprio il premier Berlusconi, al microfono del nostro inviato all’Aquila, Salvatore Sabatino: RealAudioMP3

R. – La cosa importante adesso è che noi riusciamo nell’opera di approntamento di nuove case e di ricostruzione ad avere tempi brevi, perché la permanenza in tenda non può prolungarsi troppo. Dopo la prima parte, che è di novità, di speranza, di pericolo scampato, può subentrare una fase di malinconia o addirittura di disperazione, se non si vede il finale di questo soggiorno, che poi può anche dare luogo a sentimenti di rabbia. Questo noi lo sappiamo per le precedenti esperienze e quindi stiamo lavorando al progetto di questi nuovi insediamenti, che dovremmo fare con tecniche ipermoderne e che dovrebbero consentire di darci delle abitazioni assolutamente confortevoli nel giro di cinque o sei mesi.

D. – Girando per le tendopoli ci si rende conto anche di questo grande senso di unità del Paese: sono venuti davvero da ogni luogo...

R. – Sì, dal male, che è grande per i 300 morti, che è grande per le condizioni di disagio, che è grande per il lavoro improbo, immane di ricostruzione, sta venendo fuori anche un bene, che è un sentimento di solidarietà di tutti gli italiani, che superando qualsiasi divisione politica e anche regionale, si sono uniti in questa opera di solidarietà nei confronti degli altri cittadini italiani, che hanno subito questa tragedia. Si è rivelato un sentimento di orgoglio di essere italiani.


Ed il 28 aprile prossimo il Pontefice visiterà i luoghi simbolo del terremoto in Abruzzo: la Casa dello Studente e la Basilica di Collemaggio a L’Aquila, Onna ed infine Coppito, dove sorge la Caserma della Guardia di Finanza, sede operativa della grande macchina dei soccorsi.

Ma andiamo proprio ad Onna, piccolo centro a pochi chilometri dal capoluogo abruzzese, che più di altri è stato colpito dal sisma; il 90% delle sue abitazioni è crollato durante la prima scossa del 6 aprile notte, con un bilancio di 40 morti su 350 abitanti. Il nostro inviato, Salvatore Sabatino, ha incontrato il parroco di Onna, don Cesare Cardoso, che ha annunciato all’intera comunità l’arrivo del Pontefice. Ascoltiamo: RealAudioMP3

R. – Vedere tra noi il pastore della Chiesa universale, il Papa, è una cosa che davvero ci incoraggia nella nostra fede, ci dona tanta speranza e richiama su tutti quanti noi l’attenzione per avviare una ricostruzione sia morale che delle case e del paese.

D. – Se avesse la possibilità di chiedere qualcosa a Benedetto XVI che cosa chiederebbe?

R. – Certo al Papa dobbiamo chiedere le sue preghiere per noi, la sua vicinanza non solo con la preghiera, ma attraverso le innumerevoli vie che il Sommo Pontefice ha, per far parlare del nostro paese nel mondo, in questa situazione particolare.

D. – C’è un senso di solidarietà – è evidente dall’esterno - che ha unito tutto il Paese, tutta l’Italia...

R. – Siamo stati – voglio usare questa frase – abbracciati da tutta l’Italia, da tutti gli italiani, da tutta l’Europa e da tutto il mondo. Ci siamo sentiti incoraggiati, rasserenati che non ci lasceranno soli.

D. – Qual è la speranza che lei ha per il prossimo futuro, per la sua comunità?

R. – La nostra speranza è Cristo. La nostra speranza è di poter riprenderci quanto prima possibile e incominciare con tanta pazienza, con tanta serenità e con tanta voglia, affinché tutte le cose, non solo strutturali ma interiori e spirituali, degli abitanti di questo Paese cambino.


E ieri la terra ha tremato anche in Piemonte. Alle 14.49 l’Istituto nazionale di vulcanologia ha registrato una scossa di magnitudo 3.9 sulla scala Richter. L’epicentro del sisma, che non ha provocato danni, è stato registrato a Bra, in provincia di Cuneo. Secondo gli esperti, comunque, il Piemonte resta una regione a bassa pericolosità sismica.

 







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