L’attesa della Fondazione Follereau per la canonizzazione di padre Damiano
Il prossimo 11 ottobre, Benedetto XVI iscriverà padre Damiano De Veuster nella Gloria
eterna dei Santi in Paradiso. Si chiude così la causa di canonizzazione tanto sostenuta
dalla Fondazione Raoul Follereau. Un percorso partito il 17 aprile 1967 – riferisce
la Fides - quando Raoul Follereau, meglio conosciuto come il “Vagabondo della Carità”,
varcò il Portone di Bronzo in Vaticano per recarsi all’udienza privata che Papa Paolo
VI gli aveva accordato. Insieme a lui, gli altri membri del Movimento internazionale
che promuoveva la beatificazione di padre Damiano de Veuster. Consegnarono al Santo
Padre una petizione. Da 52 paesi del mondo, 32.864 malati di lebbra, di qualunque
confessione, e 302 vescovi cattolici, testimoniarono così la loro riconoscenza ed
il loro rispetto per padre Damiano. Dieci anni più tardi, il 7 luglio 1977, Paolo
VI promulgò il decreto che riconosceva le virtù eroiche del Servo di Dio, padre Damiano
de Veuster, missionario belga che ha dedicato la sua vita all’apostolato fra i lebbrosi.
La Fondazione Raoul Follereau è felice del contributo dato dal suo Fondatore alla
canonizzazione dell’Apostolo dei lebbrosi, e ricorda le parole che Raoul Follereau
rivolse al Santo Padre, che oggi risuonano più che mai attuali: “Ciò di cui il mondo
ha bisogno, è un diluvio di carità, e io vorrei che la festa di padre Damiano venisse
un giorno ad illuminare la Giornata dei Lebbrosi nel calendario della Chiesa universale
per insegnare agli uomini ad amarsi ancora di più. Poichè l'arma per vincere questa
guerra contro la fame, la miseria, le malattie, l'ignoranza, è proprio quella di padre
Damiano: è la Carità!”. (M.G.)