2009-04-20 16:08:08

La vita umana prima di tutto: accolti in Sicilia i profughi rifiutati da Malta


L’Italia chiede all’Unione Europea un intervento forte per il rifiuto di Malta ad ospitare i 140 immigrati salvati dal cargo “Pinar”, giovedì scorso. Oggi dopo un lungo braccio di ferro che ha obbligato la nave turca per quattro giorni a stazionare tra le coste italiane e maltesi, i migranti sono sbarcati in Sicilia, a Porto Empedocle. La Commissione UE si è intanto detta pronta a lavorare con entrambi i Paesi per fornire sostegno umanitario e per aiutare gli sforzi diplomatici. Massimiliano Menichetti ha raccolto il commento di Laura Boldrini portavoce dell’Alto Commissariato ONU per i rifugiati.RealAudioMP3

R. – Questa vicenda ci ha insegnato ancora una volta che, di fatto, chi salva vite umane poi viene messo in condizioni difficili e, quindi, questo scoraggia altamente altri a fare lo stesso. Dal nostro punto di vista, come agenzia dell’ONU per i rifugiati, l’aspetto negativo della vicenda è che il ping-pong tra Stati danneggia sia i migranti e i richiedenti asilo, ma anche gli equipaggi responsabili che invece decidono di non tirarsi indietro e di rispettare le leggi del mare.  
D . – La vita umana prima di tutto…
 
D. La vita umana prima di tutto, e nelle sedi opportune devono essere chiarite le responsabilità.
 
D . – In questa vicenda Malta non ha aperto il proprio porto. Alla fine è stata l’Italia ad accogliere gli immigrati. Qual è il potere che ha l’Unione europea in situazioni di questo tipo?
 
R. – Al momento ci sono delle Convenzioni internazionali ma anche degli emendamenti a queste Convenzioni che non tutti gli Stati hanno sottoscritto. Ad esempio, Malta non ha sottoscritto gli emendamenti alla Convenzioni Solas e Sar che sono proprio in merito al soccorso in mare, mentre l’Italia li ha firmati. E’ ovvio che poi questo causa un corto circuito, per cui è come se si rispondesse a due protocolli diversi. Sarebbe auspicabile che in sede europea si arrivasse a un codice comune di comportamento e che sia anche vincolante per tutti gli Stati
 
D . – Malta è sulle rotte migratorie come la Sicilia, ma più volte la Guardia Costiera italiana ha salvato persone proprio nelle acque territoriali maltesi…
 
R. – Sembrerebbe che lo scorso anno, addirittura il 60 per cento degli interventi di soccorso è stato fatto in acqua di competenza maltese. E’ vero che Malta ha dei limiti rispetto alla capacità sia tecnica, con mezzi adeguati, sia di assorbimento di una presenza più alta di immigrati o richiedenti asilo, però è anche vero che allora bisogna riconsiderare il sistema delle aree di competenza che spettano ad ogni singolo Paese, se poi data la dimensione del Paese questo non riesce poi a ottemperare ai suoi obblighi.
 
D. – Qual è l’auspicio dell’Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite.
 
R. – L’auspicio è che in qualche modo non si ripetano queste situazioni di stallo e che le persone continuino ad essere salvate e soccorse in mare. Poi, gli strumenti e le sedi devono essere decisi dagli Stati membri ma noi evidenziamo la necessità che questo avvenga.







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