2009-04-20 16:55:48

La Chiesa del Salvador: se si indebolisce il matrimonio si colpisce la famiglia


L’arcivescovo di San Salvador, mons. José Luis Escobar, ha rinnovato ieri la richiesta indirizzata all’Assemblea nazionale affinché sia approvata la riforma costituzionale che protegge il matrimonio eterosessuale escludendo così qualsiasi tentativo, e non mancano, di creare le premesse per legalizzare le unioni omosessuali. In questi giorni l’Assemblea discute su diversi emendamenti costituzionali e tra questi, entro il 30 aprile, data ultima, dovrà ratificare o rifiutare la modifica costituzionale della legislatura precedente che sanciva l’unione eterosessuale come l’unica legale e possibile da definire come “matrimonio”. In questo Paese centroamericano le riforme costituzionali seguono un percorso particolare poiché devono essere fatte da una legislatura, ma al tempo stesso devono essere sancite o cancellate dalla legislatura successiva. Ed è questo ciò che dovrà accadere entro la fine del mese e per approvarla occorrono almeno 56 voti degli 84 legislatori. Per ora, secondo la stampa locale, la ratifica della modifica così come auspica la Chiesa avrebbe un sostegno di 52 voti, ma diversi partiti non si sono ancora pronunciati. Il partito al governo, che sostiene il presidente Mauricio Funes, il “Fronte Farabundo Martì per la liberazione nazionale”, solo oggi deciderà la sua posizione e al riguardo è in corso un dibattito interno molto vivace. Mons. Escobar, ha precisato ieri che a suo avviso non si tratta di un principio giuridico che si vorrebbe “stabilire e sancire per andare contro qualcuno. Al contrario di quanto dicono alcuni - ha aggiunto - non è una proibizione, bensì la salvaguardia della natura ultima e vera del matrimonio; una difesa della sua missione e della sua funzione nella società”. Ricordando che quando si indebolisce il matrimonio si indebolisce la famiglia e dunque la società, il presule ha chiesto che “la questione non venga politicizzata e mal interpretata, anche perché in questa richiesta si riassumono molti valori in cui il popolo salvadoregno crede e si riconosce”. Perciò, ha concluso l’arcivescovo, la cosa naturale sarebbe “che i partiti lasciassero libertà di coscienza ai legislatori”. Oggi, mons. José Luis Escobar andrà alla sede dell’Assemblea nazionale per consegnare 200mila firme che sono state raccolte a sostegno della ratifica della riforma. (A cura di Luis Badilla)







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