Si chiama “Notte nel Sacro” e propone percorsi in cui l’arte ispirata al tema religioso
offre sintesi di rara intensità. E’ l’iniziativa promossa dall'Unità Pastorale delle
parrocchie del centro storico di Brescia, insieme all’amministrazione comunale, al
via stasera, dalle 18.30 a mezzanotte, in dieci chiese cittadine. Ce ne parla Claudia
Di Lorenzi:
(Musica)
Oltre
il pregio della perfezione estetica, il valore di un messaggio universale, affidato
alla bellezza delle linee, l’armonia delle note, l’efficacia della messa in scena.
E’ la sintesi sublime offerta dalla rappresentazione del Sacro, nella pittura, nella
musica, nel teatro, vertice fra i vertici dell’espressione artistica. Un’esperienza
resa fruibile nelle chiese del centro storico di Brescia, dove corridoi e navate,
absidi e cappelle si fanno ideale palcoscenico per cori gospel e canti gregoriani,
inni mariani e rappresentazioni teatrali, e poi monologhi, letture di testi sacri
ed esposizioni di dipinti, sculture e monumenti. L’iniziativa “Notte nel Sacro” intende
così valorizzare il patrimonio storico, culturale e religioso custodito in alcune
fra le più belle chiese cittadine, che per una notte parlano di fede nel linguaggio
dell’arte. Mons. Gabriele Filippini, prevosto della chiesa di
san Nazaro e Celso, spiega come nasce l’iniziativa:
“Ci
eravamo accorti che la visita dei turisti era motivata principalmente da motivi puramente
artistici ignorando il grande patrimonio di fede che si nasconde dietro ogni tela
e ogni statua, ignorando, a volte, anche un messaggio catechistico molto fresco. Abbiamo
pensato, quindi, a questa notte, che permette di vedere opere d’arte, ma non ignorando
nemmeno che sono nate per la preghiera, per la fede e per la catechesi”.
Un’iniziativa
che si unisce alla proposta di visite guidate nelle chiese cittadine, organizzate
lungo tre percorsi tematici, ciascuno affidato a mirabili opere d’arte: da quello
cristologico, che narra della vicenda terrena di Cristo, a quello della testimonianza
cristiana, che ripropone il martirio di alcuni santi, per finire con il percorso dedicato
al Triduo pasquale, dall’Ultima Cena alla Resurrezione. Momenti – ha sottolineato
mons. Filippini – in cui l’arte si fa strumento di evangelizzazione:
“Sono
proprio occasioni per poter constatare come l’apertura al trascendente abbia prodotto
cose belle che parlano ancora la cuore dell’uomo moderno. I quadri che noi proponiamo
di vedere sono soggetti che attingono alla Bibbia. Quella che vedranno nella Chiesa
di Santi Nazaro e Celso è una bellissima Risurrezione che il Tiziano eseguì nel 1522
e così pure in San Giovanni potranno vedere l’Ultima Cena e, quindi, portano un messaggio
attraverso il soggetto ma poi attraverso il fatto che queste opere d’arte suscitano
ammirazione e godimento estetico”.
Opere che – racconta Carmela
Perucchetti, tra i volontari coinvolti nell’organizzazione dell’evento
- hanno riscosso l’ammirazione di molti poiché in definitiva raccontano delle radici
del popolo bresciano, della tradizione non solo religiosa ma anche culturale ed artistica
del territorio:
“Il taglio che noi abbiamo dato alle visite di queste
nostre chiese parrocchiali è essenzialmente quello di raccontare cos’è il patrimonio
religioso di una città e come esso si sia innervato, nel tempo, con la vita della
città stessa. Quindi, è un percorso artistico e culturale, proprio perché fa parte
di questa memoria della città, che è tutt’ora molto viva anche se un è po’ soffocata
dalla vita caotica che avviene in tutte le nostre città.”
Un invito,
dunque, a riscoprire lungo i percorsi dell’arte quell’identità che trova nella fede
un elemento fondativo irrinunciabile.