Incontro europeo dei cappellani universitari a Stoccolma
“La partecipazione dei giovani universitari alla vita delle cappellanie universitarie
è la vera sfida della nuova evangelizzazione in Europa”. Così mons. Lorenzo Leuzzi,
segretario della Sezione Università del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa,
ha aperto ieri a Stoccolma, l’incontro del Gruppo di Coordinamento della Sezione Università,
organizzato dal Ccee. Il meeting, che si concluderà domani, e a cui partecipano oltre
100 cappellani e delegati provenienti da tutte le nazioni del vecchio continente,
si svolge in preparazione al prossimo incontro Europeo degli studenti universitari
che avrà luogo a Roma dal 6 al 12 luglio. Ascoltiamo padre Mauro Oliva, cappellano
dell’Università di Roma Tor Vergata al microfono di Marina Tomarro.
R. – Sono
molte le cose che vengono ormai all’attenzione di chi opera in università, sia per
quanto riguarda la pastorale agli universitari che la stessa pastorale universitaria:
sono due cose distinte sebbene collegate, che vedono sempre di più la necessità di
poter far sì che gli studenti stessi diventino – in università – capaci di operare
dei laboratori di fede e cultura e di dialogo tra le due dimensioni. E noi cappellani
universitari, in qualche modo, siamo coloro che permettono lo sviluppo della realizzazione
di questi laboratori e dunque, fare un po’ il punto della situazione per cercare di
dare anche risposta all’invito di Benedetto XVI di far sì che la pastorale universitaria
prenda sempre più corpo nella dimensione della Chiesa locale: è sicuramente importante. D.
– Ma in che modo i giovani devono essere coinvolti dalle cappellanìe universitarie? R.
– Si tratta fondamentalmente di fare conoscere l’offerta che noi facciamo ai giovani
universitari, per far sì che i giovani abbiano la possibilità di comprendere come
il loro percorso universitario debba essere profondamente unificato in quella che
diventa poi la dimensione spirituale, nel senso che tutto deve avere un senso ed un
significato in vista dello sviluppo stesso dello studente e poi di quello che sarà
lo sviluppo della società all’interno del quale lo studente lavorerà, opererà come
professionista. D. – Questo meeting si svolge in preparazione
dell’incontro europeo degli studenti universitari che avrà luogo a Roma il prossimo
luglio... R. – L’incontro di luglio sarà sicuramente un incontro
straordinario, perché è il primo incontro europeo di soli studenti universitari. Si
vuole sicuramente in quella circostanza far sì che i giovani possano riflettere per
poi operare nella dimensione missionaria, nel senso bello, positivo come oggi la si
intende, evidentemente, proprio nel campo della cultura, dello studio, dell’elaborazione
culturale e scientifica.