Andrea Riccardi: riconoscere il ruolo sociale della Chiesa
La Chiesa è “esperta in umanità” e per questo chiede di non essere marginalizzata
nella “sfera privata” e di essere riconosciuta per il suo “rilievo sociale”. Lo ha
detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio che è intervenuto ieri
in qualità di storico, al convegno internazionale promosso dalla Fondazione Alcide
De Gasperi, su “La Chiesa cattolica e le altre Chiese cristiane di fronte al processo
di integrazione europea”. “La religione – ha proseguito Riccardi - non è solo un fatto
che riguarda un gruppo più o meno numeroso di persone ma in qualche modo innerva il
tessuto sociale con correnti profonde. Un pensiero che fino a qualche anno fa sembrava
una rivendicazione. Ma oggi appare più evidente il nuovo ruolo delle religioni nella
vita sociale. La dimensione spirituale e cristiana è portatrice di una visione dell’uomo
che è garanzia di umanità. La Chiesa non si sente portatrice solo di interessi cattolici
ma di umanità. Ed è una dimensione che ha coltivato su un’esperienza millenaria. E’
quello che Paolo VI va a dire all’Onu: noi siamo esperti di umanità”. Nel ripercorrere
la storia del ‘900, come riporta l’Agenzia Sir, Riccardi ha detto che in questo secolo
“l’Europa appare come un mondo uscito da Dio. Più modernità, meno religione: questo
sembrava il destino della storia”. E invece “la storia ha smentito questo modello”,
lasciando spazio alla “libertà religiosa” e cioè la consapevolezza che “la dimensione
religiosa, spirituale e cristiana ha uno spessore sociale che va riconosciuto”. Al
convegno è intervenuto anche Philippe Chenaux, direttore del Centro Studi e ricerche
sul Concilio Vaticano II, che ha lanciato l’appello “a un maggiore impegno dei cattolici
per costruire l’Ue” dicendosi preoccpato per l'offuscamento dei valori comuni e delle
radici cristiane nella società europea. Di qui l’invito rivolto ai giovani “a votare
a giugno per la definizione del futuro Parlamento” di Strasburgo. (ADG)