2009-04-16 16:16:44

La Reunion: per il vescovo di Saint-Denis la crisi economica può far riscoprire i veri valori


“È risorto perché nessun essere umano sia più prigioniero del male e della morte, la risurrezione di Cristo ci apre un cammino verso Dio e verso i nostri fratelli, nella preghiera e con i nostri sforzi per umanizzare la nostra società”. E’ il cuore del messaggio che il vescovo della diocesi di Saint-Denis della Reunion, mons. Gilbert Aubry, ha rivolto ai fedeli in occasione della Pasqua. Il presule ha voluto incoraggiare i cristiani di fronte alle sfide di questo tempo affermando che se il mondo sta vivendo una crisi finanziaria ed economica, in realtà essa è “anzitutto una crisi morale, perché è una crisi del senso della vita e delle relazioni umane”. “Essa ci induce a riflettere – scrive mons. Aubry – e a fare scelte sull’essenziale. Scuote l’umanità, destabilizza le mentalità ed esige la fine di un mondo in cui il denaro si è fatto re, in cui il potere fa che i potenti eliminino i più deboli, in cui l’esaltazione della sessualità sfrenata finisce per distruggere l’amore ed annientare le famiglie”. Per il vescovo di Saint-Denis i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà non possono lasciarsi forgiare da questo tempo, occorre invece riflettere, dialogare, reagire attraverso comportamenti responsabili per cercare “nuovi modelli di consumo” e per “costruire una società in cui gli uomini e le donne progrediscano in dignità grazie alla loro creatività, alle loro attività e al loro lavoro”. “L’avvenire è a questo prezzo – conclude il presule - si tratta di una sorte di morte per rinascere in altro modo”. (T.C.)







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