India: i vescovi del Tamil Nadu auspicano una migliore rappresentanza politica dei
cristiani
Dalle elezioni generali in India, la Chiesa del Tamil Nadu si aspetta una migliore
rappresentanza politica dei cristiani. Secondo il portavoce della Conferenza episcopale
locale, padre Vincent Chinnadurai, i vescovi dello Stato vorrebbero vedere una maggiore
presenza di candidati cristiani nelle liste elettorali dei partiti laici, per tutelare
meglio i diritti delle minoranze minacciati dal settarismo religioso. I cristiani
infatti costituiscono il 7% della popolazione dello Stato, una percentuale significativa
se raffrontata agli altri Stati della Federazione indiana, cui però – denuncia padre
Maturai Anand, direttore del settimanale cattolico “Nam Vazhou ("La nostra vita" in
lingua tamil) - non corrisponde un adeguato numero di rappresentanti in Parlamento:
attualmente su 234 deputati solo 9 sono cristiani. In questo Stato dell’India meridionale
un alto numero di cristiani è di origine dalit e i conflitti di casta alimentano il
settarismo religioso: non sono infatti rare le tensioni tra dalit cristiani e quelli
di altre religioni. Padre Chinnadurai, che dirige anche la Commissione statale per
le minoranze, riferisce all’agenzia cattolica Églises d’Asie come, pur essendo meno
rappresentate, le minoranze siano sempre state usate come “serbatoi di voti”, senza
avere però granché in cambio. “Ora - afferma - vogliamo cambiare questo sistema e
ottenere dai partiti laici una rappresenta adeguata, come contropartita al sostegno
dato dalla nostra comunità”. Le elezioni nel Tamil Nadu si terranno il 13 maggio,
nella fase finale della grande tornata elettorale in cui, a partire da oggi, oltre
700 milioni di cittadini indiani saranno chiamati a rinnovare il Parlamento e il Governo
federale. La Chiesa indiana sta seguendo con particolare attenzione questo importante
appuntamento politico: l’esito del voto potrebbe infatti essere determinante per la
comunità cristiana, vittima delle persecuzioni di questi mesi in diversi stati governati
dal Partito ultra-nazionalista Bharatiya Janata (Bjp), oggi all’opposizione nel governo
centrale. (L.Z.)