Il cardinale Sandri: Benedetto XVI, maestro di verità e padre della carità. Magister:
risponde all'indebolimento della fede dentro e fuori la Chiesa
“Dal primo giorno della sua elezione, il Papa ha dimostrato non solo di essere un
maestro della verità ma anche un padre della carità e dell’amore”. E’ quanto sottolinea
il cardinaleLeonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese
Orientali: ascoltiamolo al microfono di Amedeo Lomonaco:
R. – Il Papa,
in ogni suo gesto, in ogni suo atto durante questi quattro anni di Pontificato, non
soltanto ha illuminato il mondo con la sua dottrina, con le sue parole, con le sue
omelie, ma soprattutto con il suo amore: tutto quello che il Papa ha insegnato e tutto
quello che ha fatto è per far capire il senso dell’amore di Dio che si è manifestato
in Cristo Gesù. Quindi, per tutta la Chiesa questi avvenimenti del quarto anniversario
dell’elezione del Papa e del suo genetliaco sono avvenimenti di gioia, di serenità,
di fede in Gesù. Tutti gli avvenimenti, anche gli ultimi, dimostrano un grande amore
paterno del Papa verso la Chiesa. Questo amore è ripagato con l’affetto che si vede
anche in tutti gli atti pubblici: tutti hanno sete di quello che dice il Papa, tutti
hanno sete di amore.
D. – Il Papa si è sempre espresso
a difesa della vita, della famiglia, della libertà, del bene comune. Ma su questi
valori fondamentali sono anche state sollevate delle polemiche. Perché?
R.
– Perché purtroppo la forza degli anti-valori è molto forte: viene promossa questa
forza degli anti-valori anche dai mezzi di comunicazione. Il Papa con la ‘spada della
verità’ va facendo vedere proprio che se non c’è amore per la vita, se non c’è la
costruzione della famiglia cristiana, il mondo va perdendo poco a poco il senso della
vera felicità, il senso di Dio. Manca Dio e nel mondo viene fuori questa specie di
angoscia, di nichilismo, di non-senso. Dobbiamo predicare sapendo che siamo stati
salvati da Cristo con la Sua morte, la Sua risurrezione. Auguriamo al Papa un lungo
Pontificato, perché abbiamo bisogno di avere testimonianza della verità e di essere
tutti noi cooperatori della verità.
Ma in quale contesto
avviene questo 82.mo compleanno di Benedetto XVI? Fabio Colagrande lo ha chiesto
al vaticanista Sandro Magister, curatore del sito www.chiesa:
R. – Man
mano che passa il tempo dalla sua elezione, mostra sempre di più a mio parere quello
che è il senso generale del suo Pontificato, che è un senso generale non slegato dalla
storia in cui si vive. Il suo compito è quello, come ha detto - e mi riferisco sostanzialmente
a quello che ha detto lui - di rispondere ad un indebolimento della fede, che egli
vede percepibile in tutto il mondo, dentro e fuori la Chiesa. E la sua riposta è quanto
di più essenziale si può fare: portare, accompagnare l’uomo di oggi a Dio e non ad
un Dio qualsiasi, ma al Dio di Gesù Cristo. E’ tutto qui questo Papa, e lo si riconosce
sempre di più in questa sua essenzialità, anche in mezzo alle turbolenze che talvolta
punteggiano il suo Pontificato.
D. – Nonostante le
critiche che arrivano a volte alle parole e ai gesti del Papa, i suoi viaggi e la
partecipazione agli Angelus e alle udienze generali in qualche modo confermano la
popolarità di Benedetto XVI...
R. – I suoi viaggi
riscuotono un successo, un’attenzione del pubblico più generale, superiore sistematicamente
alle attese, ed è un’attenzione non di carattere tipico di chi cerca la curiosità,
il grande gesto, ma l’attenzione di chi si rende conto di essere di fronte ad una
persona che dice delle cose forti e importanti. La ragione a mio parere della popolarità
di questo Papa è esattamente in quello che dice e in quello che fa: egli va a toccare
quei temi che l’ascoltatore comune percepisce come quelli essenziali, come quelli
che toccano la vita di ciascuno nel senso profondo della parola, di quelli che toccano
il destino dell’uomo e del mondo. Egli viene rispettato e ammirato. E’ un elemento
a mio parere caratteristico di questo Pontificato. (Montaggio a cura di
Maria Brigini)