2009-04-16 15:45:31

Abruzzo: primo giorno di scuola in tenda


Dalle macerie del terremoto riemerge la voglia di ricostruire anche la speranza nel futuro: importanti segnali di ripresa si intravedono oggi, a dieci giorni dal sisma, sui banchi della scuola da campo inaugurata a Poggio Picenze, a pochi chilometri dall’Aquila. Da lunedì si tornerà gradualmente alla normalità in tutte le scuole ritenute agibili. Sul primo giorno di scuola in tenda dopo il terremoto si sofferma l’insegnante Liberata Marchi, nella cui classe mancano all’appello due bambini rimasti uccisi in seguito al terremoto. L’ha intervistata a Poggio Picenze Alessandra De Gaetano: RealAudioMP3

R. - Questa prima giornata si è svolta in modo positivo, ci siamo riabbracciati, ognuno ha scritto e ha disegnato sul terremoto. Hanno scritto delle lettere ai compagni che non ci sono più. I bambini sono contenti di stare qui.

 
D. - Quanti sono i bambini che oggi sono tornati a scuola a Poggio Picenze?

 
R. – In tutto siamo 33 solo nella scuola primaria e poi 40 nella scuola materna. Una buona parte è tornata. Alcuni sono andati sulla costa, altri sono tornati in Macedonia. Nella comunità scolastica abbiamo una buona percentuale di macedoni.

 
D. – La giornata di oggi è un richiamo alla normalità …

 
R. – E’ un inizio, perché forse inconsapevolmente ci stiamo adattando a questa situazione di disagio.

 
D. – Cosa è emerso da questi disegni che hanno fatto i bambini?

 
R. – Tutti quanti vorrebbero non aver litigato o fatto dei dispetti ai compagni che ora non ci sono più. Li vorrebbero ancora vicini. Un bambino ha disegnato due angioletti con le ali e ha detto: adesso sono in paradiso.

 
R. – Un ricordo di Loris e Alena…

 
D. – E’ dura per me ricominciare senza due bambini. Loris era un ometto, cresciuto molto bene, un tipo divertente e tranquillo, sarebbe stato il protagonista nella recita di fine anno: stiamo portando avanti un progetto di teatro e a lui era stata assegnata la parte di don Chisciotte. Alena era una bambina gioiosa. Una bambina molto dolce, molto simpatica, sempre col sorriso sulle labbra.

 
Questa mattina, intanto, si è registrata una nuova scossa di magnitudo 3.2 della scala Richter che fortunatamente non ha provocato danni. Sul territorio continuano poi le verifiche di stabilità sugli edifici delle aree colpite dal terremoto dello scorso 6 aprile. Il 54% delle costruzioni controllate sono agibili. La riapertura delle scuole, in particolare, è un segnale incoraggiante, ma in molti è ancora forte il timore di nuove scosse, come spiega al microfono di Luca Collodi il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente:RealAudioMP3

Noi abbiamo fortunatamente diverse scuole agibili, però è chiaro che nessun genitore, cominciando da me, manderebbe il figlio a scuola in questo momento, per questo ripetersi delle scosse sismiche. Nessun genitore se la sente. D’altra parte nessuno di noi ha il coraggio di entrare nelle classi, anche per prendere oggetti necessari. Per cui ritengo che un grande sforzo, adesso, per realizzare delle strutture per 20 giorni di scuola forse non sia necessario. Piuttosto, dobbiamo preoccuparci dei ragazzi che devono sostenere l’esame di maturità e anche dei più piccoli che devono sostenere l’esame di terza media. Dobbiamo concentrare su di loro gli sforzi. Ho proposto un recupero estivo, riaprendo – se riusciamo ad essere in condizioni – le scuole già il 15 settembre, con un calendario più concentrato.

 
Domenica prossima si terrà in tutte le chiese d’Italia la colletta straordinaria indetta dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. Le offerte raccolte dovranno essere inviate a Caritas italiana, via Aurelia 796, 00165 Roma. Segni di speranza risplendono poi in oggetti sacri e paramenti, sia in quelli salvati dopo le scosse sia in quelli donati ai sacerdoti della provincia aquilana sconvolta dal terremoto. E’ quanto sottolinea il parroco della chiesa di San Gregorio, don Domenico Marcocci, che ricorda con commozione, sempre al microfono di Luca Collodi, la Messa di Pasqua:RealAudioMP3

Abbiamo fatto la prima celebrazione, senza aver potuto celebrare i riti della Settimana Santa, che comunque abbiamo vissuto nella nostra carne. Abbiamo cercato di trasmettere il messaggio della Pasqua, di rialzarci da questa distruzione come Gesù si è rialzato dal Sepolcro, dalla morte che ci ha sfiorati. Riusciremo. Ho ringraziato il Santo Padre a nome di tutti, per avere avuto il dono dei paramenti che indossavo. Gli ho detto che non pensavo di celebrare una Pasqua con questi paramenti che non abbiamo mai posseduto. Eppure vedete, ero senza niente e adesso mi trovo a celebrare con voi, con queste belle cose.







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