Gerusalemme: aperti i riti ortodossi della Settimana Santa
Stamattina a Gerusalemme ha avuto luogo il consueto scambio di auguri tra cattolici
di rito latino e rappresentanti delle Chiese orientali. Prima il patriarca greco ortodosso
Teofilos, poi i vescovi e il clero delle chiese armeno ortodossa, copta, siro-ortodossa,
greco cattolica ma anche rappresentanti delle comunità evangeliche e protestanti di
Gerusalemme, hanno fatto visita al custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa
e in seguito al patriarca latino mons. Fouad Twal. Incontri tradizionali che sono
stati occasione per condividere la gioia della fede comune in Cristo Risuscitato dai
morti, proprio in Gerusalemme, come ha detto anche il patriarca greco ortodosso. Mons.
Twal ha invece ricordato, nel suo indirizzo di ringraziamento, come molti giovani
in cerca di Cristo, come la Maddalena, possono trovarlo non solo nelle liturgie ma
soprattutto nella comunione della Chiesa. Ieri mattina i fedeli della parrocchia latina
di Gerusalemme si sono recati in pellegrinaggio al santuario di Emmaus Qubeibe, una
delle località venerate come quella dell’apparizione del Risorto ai discepoli. Qui
il custode di Terra Santa padre Pierbattista Pizzaballa ha presieduto una solenne
Messa pasquale, animata dai francescani, alla quale hanno partecipato anche alcuni
pellegrini di diversa nazionalità. Al termine della celebrazione il custode ha distribuito
a tutti i presenti il pane benedetto, simbolo del gesto evangelico ricordato in questo
luogo santo. Nel pomeriggio poi i fedeli hanno partecipato ai Vespri solenni con l’esposizione
del SS. Sacramento, celebrati nell’esultanza della gioia pasquale. Emmaus Qubeibe,
villaggio arabo musulmano della campagna di Giuda, è una tra le località con il nome
di Emmaus che in Terra Santa rivendicano l’ubicazione dell’episodio evangelico. Sotto
la chiesa attuale - costruita su una basilica crociata - si trovano i resti di quella
che è venerata come la casa dei SS. Cleofa e Simeone, i due apostoli che, secondo
i Vangeli di Marco e Luca, riconobbero il Signore allo spezzare del pane. Qui gli
scavi completati dal francescano padre Bagatti, nel dopoguerra, portarono alla luce
un villaggio, una strada romana e tombe giudaiche scavate nella roccia. Oltre ad Emmaus
Qubeibe, che a piedi dista da Gerusalemme 11 km (corrispondenti ai 60 stadi del Vangelo
di Luca) e ad Abu Gosh - la cosiddetta “Emmaus crociata” - c’è poi un’altra Emmaus,
che da Gerusalemme dista invece 30 km, meta il Lunedì dell’Angelo, di un pellegrinaggio
anche a piedi. E’ Emmaus Nikopolis, località citata nel libro dei Maccabei, dove il
patriarca Latino di Gerusalemme mons. Fouad Twal e mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo,
vescovo ausiliare per Israele, hanno celebrato all’aperto, tra le rovine di una basilica
bizantina, una solenne Eucarestia pasquale per religiosi e pellegrini. (Da Gerusalemme:
Sara Fornari)