Abruzzo. Lo psichiatra Cantelmi: importante riattivare insieme la "speranza"
Cinque squadre di 10 volontari ciascuna, tra psichiatri e psicoterapeuti, che attende
il segnale per recarsi in Abruzzo. Tonino Cantelmi, presidente dell’Aippc (Associazione
psichiatri e psicologi cattolici), spiega al Sir di essere in stretto contatto con
la Protezione civile: “La copertura assicurata dai colleghi attualmente sul campo
per sostenere psicologicamente le vittime del sisma è per ora soddisfacente; a noi
è stato chiesto di intervenire in un secondo tempo, quando i riflettori cominceranno
inevitabilmente a spegnersi ma l’emergenza non sarà venuta meno, e dopo la prima fase
di ‘pronto soccorso’, occorreranno interventi strutturati e di maggiore durata nel
tempo”. Secondo Cantelmi “è stato fondamentale intervenire con immediatezza perché
il trauma del terremoto, cambiando completamente la vita alle persone e potendo produrre
disturbi come ansia, attacchi di panico, depressione, richiede un intervento precoce”.
Lo psichiatra sottolinea che chi ha vissuto l’esperienza del terremoto “ha bisogno
soprattutto di vicinanza, sostegno, ascolto dell’evento”. Compito dello psicoterapeuta,
spiega, “è riattivare una funzione psicologica importante come quella della speranza,
che ci consente di immaginare che o noi o qualcun altro possa aiutarci” perché “all’interno
di ogni persona vi sono forze in grado di rimarginate le ferite psichiche. Straordinaria
– afferma Cantelmi - l’intuizione della Protezione civile di mandare sul campo i medici-clown
per aiutare i bambini a recuperare l’immaginazione e la voglia di sorridere e giocare;
il nostro lavoro consiste invece nell’aiutare i genitori ad essere sicuri e rassicuranti.
Quanto più essi saranno capaci di reagire e incoraggiare i più piccoli, tanto più
questi ultimi saranno in grado di superare positivamente il trauma del sisma”. (R.P.)