Pubblicato dalla Lev, "Maria nella Letteratura d'Italia", antologia curata da Neria
De Giovanni. Intervista con l'autrice
Un’antologia di 94 autori, con testi letterari in poesia e in prosa, dagli albori
del volgare ai nostri giorni. È il nuovo libro firmato da Neria De Giovanni, presidente
dell’Associazione nazionale critici letterari, dal titolo “Maria nella letteratura
d’Italia”, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana. Il volume è arricchito con
illustrazioni tratte da opere d’arte conservate nella Pinacoteca Vaticana. Come nasce
l’idea di questo libro? Alessandra De Gaetano lo ha chiesto all’autrice, Neria
De Giovanni:
R. - Studiando
molto la letteratura delle donne del 1900, mi sono trovata spesso ad analizzare la
figura di Maria come personaggio letterario. E allora ho detto: perché non cercare
di mettere insieme i testi più importanti che, nello sviluppo della nostra letteratura,
sono stati creati per Lei?
D. - Come si è evoluto,
attraverso i secoli, nella letteratura italiana, il modo di pensare la Madonna, di
scrivere di lei?
R. - Direi che può andare sicuramente
da una oggettivazione verso una soggettivazione. Se nel Trecento, nel Quattrocento,
nel Cinquecento, la Madonna è un personaggio letterario al quale ci si avvicina comunque
sempre con molto rispetto, timore, per chiedere delle cose, per raccontare la sua
vita, raccontare i momenti anche più drammatici o più belli della sua vita terrena,
verso il Novecento - e fino ai nostri giorni - Maria diventa un personaggio più quotidiano,
una presenza che è più vicina allo scrittore.
D.
- In questi giorni, tutti noi siamo stretti attorno alla gente abruzzese colpita duramente
dal terremoto. A questo proposito, il suo libro contiene versi portatori di un segno
di speranza…
R. - Nel libro, c’è una poesia di Antonia
Pozzi che ricorda il terribile terremoto di Messina del 1908. Antonia Pozzi ha scritto
un’opera bellissima, una poesia molto bella e toccante: soprattutto, pare che dalla
distruzione di questa città si siano salvati soltanto i mosaici che raffigurano la
Madonna. Questi versi sono di speranza perché Maria sicuramente veglierà anche sui
nostri amici così dolorosamente colpiti adesso, come ha fatto per quell’altro drammatico
terremoto di Messina.
D. - C’è un autore che più
di tutti custodisce un messaggio da veicolare?
R.
- Il poeta romano Trilussa ci offre un’idea di come la Madonna sia importantissima
nella religione anche dei più semplici, dei più umili, del popolo, perché Maria raggiunge
il cuore di tutti. L’uomo semplice, l’uomo di Trilussa, la sente vicina come una grande
mamma, come la mamma di tutti noi: Pensanno alla Madonna
Quann’ero
regazzino, mamma mia me diceva: Ricordate fijolo, quanno te senti
veramente solo, tu prova a recità n’Ave Maria! L’anima tua da
sola pija er volo e se solleva come pe’ maggìa!
Ormai
so’ vecchio, er tempo m’è volato, da un pezzo s’è addormita la vecchietta, ma
quer consijo nun l’ho mai scordato. Come me sento veramente solo… io
prego la Madonna benedetta e l’anima da sola pija er volo!