Ad Haiti, i soldi dell'ex dittatore Duvalier per umanizzare le carceri
Migliorare le condizioni di vita nelle carceri utilizzando i soldi confiscati all’ex
dittatore, Jean Claude Duvalier, che trasformò le prigioni “in veri e propri campi
di sterminio”. Ad Haiti, è stata questa la proposta della Commissione episcopale nazionale
“Giustizia e pace” e del Centro ecumenico per i diritti umani, alla notizia che a
breve circa sette milioni di franchi svizzeri, confiscati al clan Duvalier e congelati
dal 2002 in banche della confederazione elvetica, saranno ridistribuiti al Paese.
In una nota, sottoscritta anche dal Gruppo di sostegno rimpatriati e rifugiati (Garr),
i firmatari ricordano che “la dittatura dei Duvalier, tra le più brutali della seconda
metà del XX secolo, utilizzò sistematicamente la detenzione in condizioni abominevoli
come uno dei mezzi più efficaci per controllare la popolazione e mantenersi al potere”
e che “oltre 20 anni dopo l’uscita di scena di Duvalier - presidente di Haiti dal
1971 al 1986 - gli sforzi per instaurare lo Stato di diritto non sono stati rivolti
come si sarebbe dovuto verso il sistema penitenziario” dove i reclusi vivono “in condizioni
inqualificabili, ampiamente documentate e denunciate”. A fronte di ciò - spiega la
nota - destinare denaro al miglioramento delle carceri rappresenta “un gesto di profonda
umanità che sarà sostenuto da tutta la nazione”. (C.D.L.)