2009-04-12 15:44:22

La Pasqua tra i cristiani nell'Iraq ferito dal saguinoso conflitto


In Iraq la minoranza cristiana festeggia la Pasqua tra le violenze e gli attentati che continuano ad insanguinare il Paese. E’ una lunga Via Crucis: la mancanza di sicurezza e la povertà spingono molti ad un esodo forzato. Ascoltiamo mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, intervistato da Claudia Di Lorenzi:RealAudioMP3

R. - Soffriamo ogni giorno, e ogni giorno ci basta! Le sofferenze che abbiamo in questi ultimi anni a causa della nostra fede, le presentiamo al Signore come riparazione per le nostre mancanze verso di Lui. E per questo io chiedo anche a tutti i miei confratelli cristiani nel mondo di pregare per noi e di chiedere al Signore di dare la pace a tutto il mondo, e specialmente ai Paesi orientali. 
D. – Il mistero della Croce che a Pasqua trova compimento nella resurrezione di Cristo può aiutare i cristiani iracheni a cogliere il volto di Dio dietro le proprie sofferenze?
 
R. - E’ la croce del Signore che ci dà la forza per sopportare tutto ciò che accade a noi e a tutto il mondo. Noi dobbiamo essere riconoscenti per tutte le grazie che ci ha dato e continua a darci.
 
D. - Il messaggio di pace della Pasqua invita le Chiese cristiane a superare le divisioni nel percorso verso l’unità… 
R. - La Pasqua ci invita ad amarci l’un l’altro, ad essere uniti: siamo figli della Chiesa, siamo figli di Dio, figli di una sola famiglia: della famiglia del Signore. Ci invita ad essere sempre uniti, nella preghiera, nelle nostre suppliche affinché il Padre sia sempre con noi.







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