2009-04-09 16:20:08

Gemellaggio tra il convento di San Francesco d’Assisi e il monastero ortodosso bulgaro di San Giovanni di Rila


Gemellaggio tra il convento di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, e il monastero ortodosso di San Giovanni di Rila, patrono della Bulgaria. L’idea è stata lanciata all’inaugurazione della mostra “L’icona, messaggera di pace tra tempo ed eternità” del Maestro bulgaro Emil Tzeinski, che il Comune di Assisi ospita fino al 13 aprile, con la collaborazione dell’ambasciata bulgara e il Centro di studi slavo-bizantini “Prof. Ivan Dujcev”. Tra gli ospiti, i rappresentanti dell’ambasciata bulgara a Roma, del Comune di Assisi, amici della Bulgaria e della Regina Giovanna di Savoia, francescana di spirito, che il 25 ottobre 1930, sposò proprio nella Basilica francescana ad Assisi, il Re bulgaro Boris III. Nel corso dell’evento, è stato letto il messaggio augurale di mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, “per il successo dell’iniziativa”. Il presule ha fatto proprie le parole di Giovanni Paolo II di un’Europa che respira con due polmoni, quello dell’Occidente e quello dell’Oriente. La mostra, che presenta 40 icone bizantine e 20 grafiche sulla fede e il tempo, è un viaggio appassionante che va alla scoperta della cultura e la spiritualità ortodossa e fa ponte tra l’Occidente e l’Oriente nella terra di San Francesco, riconosciuta come “la culla di incontro tra le persone e le religioni”, secondo il pensiero di Giovanni Paolo II. “Non a caso, Emil Tzeinsku presenta dopo 12 anni, per la seconda volta la sua esposizione, e non è un caso che ad Assisi egli abbia ottenuto il suo grande successo italiano come maestro nella pittura di icone”, ha detto la professoressa Axinia Dzurova, direttore del Centro di studi slavo bizantini. Tanto che Tzeinski iniziò la sua carriera di pittore di icone nel monastero fondato nel X secolo dal primo monaco bulgaro, l’eremita S. Giovanni di Rila. Tra i presenti all’inaugurazione, anche l’84enne padre Vladimir Penev, francescano e bulgaro, arrivato giovane al Convento dei frati francescani in Assisi. Prima della sua benedizione ha lanciato l’idea di gemellaggio tra il Convento di S. Francesco e il monastero di Rila: “I due Santi erano come fratelli perché hanno vissuto ugualmente il Vangelo, uno in Occidente e l’altro in Oriente. Che questa fratellanza possa continuare attraverso i loro confratelli”. Secondo alcuni storici, durante il suo viaggio in Palestina, S. Francesco si sarebbe fermato in terra bulgara. Da quasi 20 anni un gemellaggio simile esiste tra il Sacro Convento dei Frati Francescani ad Assisi e una comunità buddista di Kyoto in Giappone. “Certamente, la valutazione della proposta tocca alle rispettive Chiese – ha detto il prof. Dzurova – ma noi, storici del Medioevo, siamo convinti che l’unica strada per il futuro sia ritornare allo stato prima della separazione della Chiesa, che era unica, e a quando San Cirillo e San Metodio celebravano la liturgia a Roma senza problemi. La Chiesa è unica, Dio è unico, per cui l’idea del gemellaggio tra i due santuari potrebbe essere un passo verso l’ unione”. Da ricordare, infine, che durante il suo viaggio in Bulgaria nel 2002, Papa Giovanni Paolo II ha visitato il monastero di Rila per rendere omaggio al Santo della nazione bulgara. (A cura di Dimitar Gantchev)







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