Gemellaggio tra il convento di San Francesco d’Assisi e il monastero ortodosso bulgaro
di San Giovanni di Rila
Gemellaggio tra il convento di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, e il monastero
ortodosso di San Giovanni di Rila, patrono della Bulgaria. L’idea è stata lanciata
all’inaugurazione della mostra “L’icona, messaggera di pace tra tempo ed eternità”
del Maestro bulgaro Emil Tzeinski, che il Comune di Assisi ospita fino al 13 aprile,
con la collaborazione dell’ambasciata bulgara e il Centro di studi slavo-bizantini
“Prof. Ivan Dujcev”. Tra gli ospiti, i rappresentanti dell’ambasciata bulgara a Roma,
del Comune di Assisi, amici della Bulgaria e della Regina Giovanna di Savoia, francescana
di spirito, che il 25 ottobre 1930, sposò proprio nella Basilica francescana ad Assisi,
il Re bulgaro Boris III. Nel corso dell’evento, è stato letto il messaggio augurale
di mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, “per
il successo dell’iniziativa”. Il presule ha fatto proprie le parole di Giovanni Paolo
II di un’Europa che respira con due polmoni, quello dell’Occidente e quello dell’Oriente.
La mostra, che presenta 40 icone bizantine e 20 grafiche sulla fede e il tempo, è
un viaggio appassionante che va alla scoperta della cultura e la spiritualità ortodossa
e fa ponte tra l’Occidente e l’Oriente nella terra di San Francesco, riconosciuta
come “la culla di incontro tra le persone e le religioni”, secondo il pensiero di
Giovanni Paolo II. “Non a caso, Emil Tzeinsku presenta dopo 12 anni, per la seconda
volta la sua esposizione, e non è un caso che ad Assisi egli abbia ottenuto il suo
grande successo italiano come maestro nella pittura di icone”, ha detto la professoressa
Axinia Dzurova, direttore del Centro di studi slavo bizantini. Tanto che Tzeinski
iniziò la sua carriera di pittore di icone nel monastero fondato nel X secolo dal
primo monaco bulgaro, l’eremita S. Giovanni di Rila. Tra i presenti all’inaugurazione,
anche l’84enne padre Vladimir Penev, francescano e bulgaro, arrivato giovane al Convento
dei frati francescani in Assisi. Prima della sua benedizione ha lanciato l’idea di
gemellaggio tra il Convento di S. Francesco e il monastero di Rila: “I due Santi erano
come fratelli perché hanno vissuto ugualmente il Vangelo, uno in Occidente e l’altro
in Oriente. Che questa fratellanza possa continuare attraverso i loro confratelli”.
Secondo alcuni storici, durante il suo viaggio in Palestina, S. Francesco si sarebbe
fermato in terra bulgara. Da quasi 20 anni un gemellaggio simile esiste tra il Sacro
Convento dei Frati Francescani ad Assisi e una comunità buddista di Kyoto in Giappone.
“Certamente, la valutazione della proposta tocca alle rispettive Chiese – ha detto
il prof. Dzurova – ma noi, storici del Medioevo, siamo convinti che l’unica strada
per il futuro sia ritornare allo stato prima della separazione della Chiesa, che era
unica, e a quando San Cirillo e San Metodio celebravano la liturgia a Roma senza
problemi. La Chiesa è unica, Dio è unico, per cui l’idea del gemellaggio tra i due
santuari potrebbe essere un passo verso l’ unione”. Da ricordare, infine, che durante
il suo viaggio in Bulgaria nel 2002, Papa Giovanni Paolo II ha visitato il monastero
di Rila per rendere omaggio al Santo della nazione bulgara. (A cura di Dimitar
Gantchev)