Nuova tragedia dell’immigrazione nel Golfo di Aden
Ennesima strage di migranti nelle acque del golfo di Aden. È di almeno 8 morti e 22
dispersi il bilancio, ancora provvisorio, nel naufragio di due imbarcazioni, avvenuto
lo scorso weekend a largo della costa yemenita della regione di Hadramout, circa 660
km a est di Aden. La prima imbarcazione, che trasportava 40 somali, si è capovolta
sabato sera mentre i passeggeri iniziavano a sbarcare per raggiungere la costa yemenita,
a circa 80 km a est di Mayfa’a, dove l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per
i Rifugiati (Unhcr) gestisce un centro di accoglienza. 20 persone sono riuscite a
raggiungere la costa vicino a Rass al Kalb, dove uno dei partner dell’Unhcr, la Shs
(Society for Human Solidarity), ha dato loro acqua e cibo prima di trasferirli a Mayfa’a
dove hanno ricevuto ulteriore assistenza. Non è stato recuperato nessun corpo e il
destino dei dispersi rimane ignoto. I sopravvissuti hanno riferito che l’imbarcazione
era partita da Marera, a est della città somala di Bossasso. Nel tardo pomeriggio
di domenica si è consumata la seconda tragedia al largo della costa di Rujeema, 120
km a est di Mayfa’a. I sopravvissuti hanno detto che 8 persone sono morte e 2 sono
disperse dopo che l’imbarcazione su cui viaggiavano ha iniziato a imbarcare acqua
per il mare mosso. Secondo i testimoni alcuni dei decessi sarebbero avvenuti per soffocamento
dopo che gli scafisti avevano coperto l’area passeggeri con un telo impermeabile per
evitare che entrasse l’acqua. 13 persone sono riuscite a sbarcare vicino a Rujeema.
Sono state subito soccorse dalla Shs e poi trasferite al centro di accoglienza di
Mayfa’a. I sopravvissuti hanno riferito che l’imbarcazione era partita dalla città
somala di Elayo, a ovest di Bossasso. Solo quest’anno 339 imbarcazioni e 17.035 persone
sono arrivate in Yemen dopo aver affrontato il pericoloso viaggio dal Corno d’Africa
attraverso il Golfo di Aden. Finora 74 persone sarebbero morte e 51 disperse in mare.
Coloro che affrontano la traversata sono in fuga da situazioni disperate di guerra
civile, instabilità politica, povertà e carestia in Somalia e in tutto il Corno d’Africa.
(M.G.)