2009-04-08 14:51:07

I vescovi della Cerao contro la manipolazione pianificata delle parole del Papa sull'Aids


I vescovi della Cerao, la Conferenza episcopale regionale dell’Africa Occidentale francofona, che comprende le Conferenze episcopali di dieci Stati africani (Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea, Guinea-Bissau, Mali, Mauritania, Niger, Senegal e Togo), hanno pubblicato un documento in cui denunciano, in modo molto forte, le polemiche costruite ad arte sulle parole pronunciate dal Papa sull’Aids in occasione del suo recente viaggio in Africa. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

I vescovi esprimono “stupore” e “sorpresa” di fronte a quella che definiscono “manipolazione oltraggiosa pianificata” delle parole del Papa sull’Aids: frasi tolte dal loro contesto e oggetto di pronunciamenti “irriverenti e ingiuriosi”. In particolare i presuli denunciano le trasmissioni di Radio France Internationale e di altri media francesi che hanno attuato un “occultamento sistematico” del messaggio di speranza, giustizia e pace, lanciato da Benedetto XVI nel suo viaggio in Africa, aizzando contro il Pontefice masse di individui che ritengono di poter parlare "di ciò che non hanno avuto cura di conoscere con precisione". Una deformazione della verità che discredita professionalmente questi comunicatori, tra cui – affermano i vescovi – si ritrovano talvolta anche “degli africani che senza vergogna pongono la loro firma al soldo della ricchezza sporca di quelli che hanno spogliato i loro popoli”. L’informazione si trasforma così in un “sensazionale scandalistico” per attaccare la Chiesa e la sua missione evangelizzatrice. I vescovi si dicono attoniti anche di fronte a quanti “si dicono cattolici”, non solo francesi, ma anche spagnoli ed europei, e “se la sono presa col Papa con volgarità, arroganza e ingiurie”. Il documento condanna con forza “l’attentato contro la verità che è il peccato del nostro mondo post-moderno” e che provoca sempre più “gravi ferite” alla Chiesa. Il Papa viene disprezzato come persona “irresponsabile” da quanti si presentano come “benefattori” dell’umanità ma che in realtà vogliono eliminare i valori autenticamente umani dell’Africa come “le tradizioni che valorizzano la verginità prematrimoniale”. “Non si risolverà il problema dell’Aids – affermano i presuli – fiaccando le forze spirituali e morali ... soprattutto di adolescenti e giovani” riducendoli a “cumuli di desideri sessuali” e privandoli “dell’allenamento al dominio dello spirito sul corpo e le sue pulsioni”. “Distruggere la morale è un crimine contro l’umanità”. Si dicono così assolutamente d’accordo con Benedetto XVI quando dice che “non si può risolvere il problema dell'Aids soltanto con degli slogan pubblicitari” e “con la distribuzione dei preservativi”. Il testo parla di una "propaganda mediatica" che finisce col "disprezzare l'Africa". I vescovi affermano infatti con vigore che “gli africani hanno la capacità di pensare con la loro testa”. Denunciano il crimine di quanti li hanno trattati come “merci e beni mobili” e oggi “si accaniscono a pensare e a parlare” per gli africani che non sono ritenuti in grado di farlo da soli. Inoltre – aggiungono - a dei comunicatori africani è stato “abilmente” affidato “lo sporco lavoro di fare i pagliacci per divertire il mondo e rendere l’Africa doppiamente pietosa: non solo materialmente ma anche moralmente”. “Noi esigiamo – affermano – che si smetta di pensare per noi”. I vescovi dell’Africa occidentale infine esprimono il loro rispetto e affetto per il Papa con cui condividono “l’impegno comune in favore dei poveri, dei feriti della vita e dei piccoli”.







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