Terremoto in Abruzzo. Nuova scossa in serata. Italia chiede intervento del Fondo Europeo
211 morti, 17 dei quali non ancora identificati, 11 dispersi, 1500 i feriti, di cui
100 gravi, 17mila sfollati. E’ l’ultimo bilancio del terremoto in Abruzzo. Proseguono
le operazioni di soccorso, 150 le persone finora salvate dai soccorritori e dai cani
addestrati. Lo sciame sismico continua, mentre si prosegue nell’allestimento delle
20 tendopoli che potranno ospitare 14.500 persone. Il consiglio dei ministri ha stanziato
30 milioni di euro per la prima emergenza e il premier Berlusconi stamattina è tornato
nelle zone colpite, dove ha tenuto una conferenza stampa. Francesca Sabatinelli
Benedetto
XVI continua a seguire con attenzione l’evolversi della situazione e a pregare per
le vittime, i sopravvissuti, i soccorritori. Tra questi ultimi, figura anche una squadra
di otto Vigili del Fuoco vaticani, giunta ieri sull’area del sisma e da subito al
lavoro, come conferma, al microfono di Luca Collodi, il direttore dei Servizi
di sicurezza e protezione civile, nonché comandante del Corpo di Gendarmeria vaticano,
Domenico Giani:
R. - Nella
notte, appena abbiamo saputo di questa immane tragedia che si è verificata, ho parlato
con i nostri superiori, con mons. Boccardo e con il cardinale Lajolo. Poi abbiamo
informato il Santo Padre, il segretario di Stato e tutta la Segreteria di Stato. C’era
sembrato doveroso, in questo momento di grande dolore, far sì che anche una nostra
squadra di Vigili del Fuoco fosse presente a dare una mano in questo momento di grande
emergenza.
D. - Comandante Giani, quanti uomini e
quanti mezzi dei Vigili del Fuoco vaticani sono presenti in Abruzzo?
R.
- In questo momento, sono impegnati sul posto l’ufficiale responsabile dei Vigili
del Fuoco, l’ingegnere De Angelis, che è un ingegnere strutturale, esperto in questo
campo. C’è una squadra composta da otto elementi, con alcuni mezzi dotati anche di
sofisticati sistemi di protezione civile, e proprio per questi casi hanno portato
dei materiali e delle altre cose per la popolazione, e si trovano ad Onna, in questo
paese che è stato completamente distrutto, e stanno lavorando con i Vigili del Fuoco
italiani e con le forze di polizia italiane in questo momento.
D.
- Come stanno operando sul posto?
R. - Hanno operato
anche questa notte, hanno recuperato delle salme, ma in questo momento il loro compito
è quello di prestare una certa assistenza alla popolazione, ritornare presso le abitazioni,
recuperare quello che è recuperabile. Stanno anche dando un aiuto morale.
D.
- Comandante Giani, come è nata l’idea di inviare dei Vigili del Fuoco vaticani in
una zona di emergenza terremoto?
R. - Da quando è
stata formata la Direzione dei Servizi di sicurezza e protezione civile, è nato proprio
anche un nuovo concetto che è quello della difesa civile, dell’emergenza civile. Quindi,
ho ritenuto importante che i miei uomini, non solo della Gendarmeria ma anche dei
Vigili del fuoco fossero preparati anche in questo settore.
R.
- Un gesto di solidarietà da parte del Vaticano alle popolazioni colpite dal sisma…
R.
- La Santa Sede sempre, con le varie strutture - penso in particolar modo a Cor
Unum, la Caritas - in tutto il mondo, quando c’è un’emergenza porta subito degli
aiuti a nome del Santo Padre. In questo caso, credo che oltre ad un aiuto materiale
ed economico, ci sia stato anche un aiuto professionale con la presenza di Vigili
del Fuoco esperti nella ricerca e nell’aiuto alle popolazioni che soffrono. (
Montaggio a cura di Maria Brigini) I Vigili del Fuoco vaticani
- come abbiamo detto - prestano la loro opera di soccorso nella frazione di Onna,
luogo simbolo di questa tragedia, che conta circa 40 morti su 250 abitanti. Ecco la
testimonianza dell’ing. Paolo De Angelis, ufficiale addetto della squadra dei
Vigili del Fuoco vaticani, intervistato da Luca Collodi:
R. - Attualmente,
stiamo facendo lavori di bonifica e di verifica statica.
D.
- Che situazione avete trovato?
R. - La situazione
è disastrosa. Qui il paese è distrutto. Soltanto da questo paese hanno tirato fuori
dalle macerie 40 corpi.
D. - Vi state coordinando
anche con i Vigili del Fuoco italiani?
R. - Assolutamente
sì. Stiamo dando piena collaborazione: accompagniamo anche le persone all’interno
delle case per recuperare i loro effetti personali. Io sto collaborando con i funzionari
dei Vigili del Fuoco per fare delle verifiche statiche sugli immobili che sono rimasti
in piedi.
D. - Come siete stati accolti dalla popolazione,
con le insegne ed i mezzi dello Stato della Città del Vaticano?
R.
- Siamo stati accolti in maniera molto positiva: era questo il messaggio che veniamo
a portare, un messaggio di solidarietà che la popolazione ha colto in pieno. Adesso
qui, in questo momento, manca soprattutto il conforto alle persone che vedono che
tutto è stato strappato loro dal sisma.
D. - Un gesto
concreto di solidarietà da parte dello Stato della Città del Vaticano…
R.
- E’ un’iniziativa che per noi significa moltissimo, e a livello umano, e a livello
professionale.
D. - Il clima tra gli abitanti qual
è?
R. - Il clima tra gli abitanti adesso è di sgomento:
è gente che nella maggior parte dei casi non ha più nulla, ma è in questi casi che
si manifesta la solidarietà tra le persone. (Montaggio a cura di Maria Brigini)