Sri Lanka: appello della Chiesa per un Venerdì Santo di astensione dal lavoro
La Chiesa cattolica ha rivolto un appello ufficiale al Dipartimento per gli affari
cristiani, nel Ministero degli Affari Religiosi, per chiedere il rispetto della normativa
che prevede il Venerdì Santo come giorno non lavorativo per i fedeli cristiani dello
Sri Lanka. L’arcivescovo di Colombo. mons. Oswald Gomis, ha scritto una lettera al
Ministero notando che diverse banche, fabbriche ed esercizi commerciali hanno chiesto
ai fedeli cattolici loro dipendenti di lavorare nel giorno di Venerdì Santo, il prossimo
10 aprile, sebbene il governo abbia dichiarato la giornata festività pubblica per
i credenti in Cristo nel paese. “E’ una questione di rispetto verso le minoranze religiose
operanti nel paese”, afferma la Chiesa, mentre molti lavoratori cristiani temono di
perdere l’occupazione se non rispetteranno le direttive dei loro datori di lavoro.
In questa fase di crisi del mercato del lavoro, è un rischio che molte famiglie non
possono correre: la crisi ha infatti colpito fortemente l’industria dell’abbigliamento,
con conseguenti licenziamenti e chiusure di aziende. Sono stati colpiti soprattutto
i giovani e le donne, che rappresentano quasi il 90% della forza lavoro. Fra le festività
cristiane incluse nel calendario pubblico in Sri Lanka vi sono Venerdì Santo, Natale
e Pasqua. La Chiesa cattolica ha annunciato che, nel solenne Triduo Pasquale in cui
si celebrano la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, i fedeli rivolgeranno
speciali preghiere e promuoveranno raccolte di solidarietà in favore delle popolazioni
civili sfollate nel Nord del paese, a causa del conflitto tuttora in corso fra militari
dell’esercito e ribelli tamil. (R.P.)