“Salvare vite umane: ospedali sicuri in situazioni di emergenza”, è il tema, quanto
mai attuale, dell’odierna Giornata mondale della sanità che si celebra, come ogni
anno, il 7 aprile, data di nascita dell’Oms. A determinare la scelta del tema da parte
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata la constatazione che nelle situazioni
di crisi – naturali, biologiche, sociali o legate a conflitti – ad essere colpiti
sono spesso i servizi sanitari, le strutture e gli operatori, il che priva le popolazioni
di assistenza e cure vitali per la loro sopravvivenza. È quindi di fondamentale importanza
– sottolinea l’OMS in una nota – rafforzare tali strutture così da renderle in grado
di fronteggiare eventuali pericoli e di continuare il loro servizio alle popolazioni
direttamente toccate dalla crisi e alle comunità vicine. L’attenzione deve essere
rivolta ad ogni struttura sanitaria: ospedali specializzati, centri di cure primarie
e dispensari locali e deve includere la formazione del personale chiamato ad assistere
le popolazioni in situazione di emergenza. Come ricorda per l’occasione Walter Pasini,
direttore del Centro di Global Health dell’Oms, nessun tema sarebbe potuto dunque
essere più attuale alla luce del violento terremoto che ha colpito l'Abruzzo e che
ha visto l'ospedale dell'Aquila, costruito recentemente, subire gravissimi danni che
lo hanno messo fuori servizio. “L'Organizzazione Mondiale della Sanità – spiega Pasini
- ci ricorda nella giornata di oggi che un grande numero di vite può essere salvata
durante terremoti alluvioni ed altre emergenze attraverso un migliore design ed una
migliore costruzione delle strutture sanitarie ed attraverso la preparazione e l'aggiornamento
del personale che vi opera". Sono sei gli interventi che l’Oms raccomanda a Governi
e autorità sanitarie: valutare la sicurezza degli ospedali; proteggere ed allenare
gli operatori sanitari per le emergenze; pianificare la risposta alle emergenze;
costruire e ristrutturare gli ospedali per renderli resistenti ai terremoti; adottare
politiche nazionali e programmi per rendere sicuri gli ospedali e proteggere il personale
e le attrezzature sanitarie. "Al momento attuale – sottolinea infine Pasini - la struttura
sanitaria italiana, non è, nella maggioranza dei casi, attrezzata per fronteggiare
le emergenze come terremoti, alluvioni, epidemie. La catastrofe dell'Abruzzo deve
pertanto insegnare al Governo centrale ed alle autorità sanitarie nazionali e regionali
a rafforzare le caratteristiche antisismiche degli ospedali e a preparare il personale
sanitario ad agire efficacemente nelle condizioni di emergenza. In un terremoto tutto
può crollare fuorché l'ospedale che deve rimanere sempre e comunque un baluardo di
sanità". (M.G.)