2009-04-07 16:10:19

La Caritas esorta il G20 a mantenere gli impegni per i Paesi in via di sviluppo


A pochi giorni dal vertice del G20 di Londra la Caritas ha esortato i leader delle più importanti economie del mondo a mantenere la promessa degli aiuti internazionali. Blandine Bouniol, responsabile Caritas per la Cooperazione Internazionale, ha affermato che il G20 “ha ribadito gli obiettivi e gli impegni per lo sviluppo, come il fatto di dedicare lo 0,7% del PIL agli aiuti esteri, ma la Caritas rimane scettica sul fatto che queste promesse vengano mantenute, visto che alcuni donatori stanno già annunciando drastici tagli di budget e la mancanza di misure concrete, come programmi per la distribuzione”. “Il pacchetto del G20 per i Paesi in via di sviluppo – ha poi spiegato la Bouniol - resta condizionato dalle performance di buon governo, come valutate dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale, ma la Banca e il Fondo promuovono un tipo di economia liberale che ha portato a drammatiche perdite di posti di lavoro e tagli nei servizi pubblici”. “Volevamo che la Banca e il Fondo avessero una maggiore rappresentanza democratica”, ha confessato, come ricorda un comunicato Caritas inviato a Zenit. La Bouniol ha quindi ricordato che “ci sono stati primi passi incoraggianti verso la rimozione del segreto bancario e la pubblicazione delle liste dei paradisi fiscali”, e “come risultato nessun Paese sulla lista nera è rappresentato nel G20”. Allo stesso modo, ha constatato che “non c'è stata una regolamentazione per rafforzare la trasparenza dei pagamenti e delle tasse pagate dalle compagnie ai Governi”. “Il ruolo del business multinazionale nel condizionare lo sviluppo di un Paese è sottovalutato e la responsabilità delle compagnie multinazionali che operano nei Paesi in via di sviluppo è ignorata”, ha aggiunto. “Il G20 chiede alle Nazioni Unite di svolgere un ruolo nel monitorare l'impatto della crisi sui più poveri e sui più vulnerabili – ha dichiarato infine l’esponente della Caritas –; ma al di là di questo l'ONU, in quanto forum più inclusivo, con rappresentanti di tutti i Paesi, compresi quelli più poveri, è il forum moderno più legittimato a predisporre soluzioni alle crisi globali”. (M.G.)







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