2009-04-07 15:52:08

Istanbul: sventato attentato a Obama


Secondo la Cnn, due funzionari della Cia hanno confermato che un attentato alla vita del presidente Usa, Barack Obama, è stato effettivamente sventato ad Istanbul come riferito ieri dal giornale turco "HaberTurk". A fine mattinata Obama è ripartito da Istanbul concludendo i suoi due giorni di visita in Turchia. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Oggi è confermato: le forze di sicurezza turche venerdì scorso hanno arrestato un cittadino siriano che voleva uccidere Obama lanciandogli contro un coltello di precisione. L'attentato doveva essere messo a segno, durante i lavori del Forum dell'Alleanza delle Civiltà conclusosi stamani a Istanbul. L’uomo aveva un tesserino della Tv satellitare qatariota Al Jazeera, non si sa se vero o contraffatto, per infiltrarsi. L'uomo avrebbe anche fornito i nomi di tre persone che sarebbero state pronte ad aiutarlo. Da ieri sera il presidente Usa Barack Obama è a Istanbul, dopo l’incontro con il presidente Gul e il discorso al Parlamento, ieri ad Ankara. Del suo discorso di ieri bisogna sottolineare la mano tesa all’Islam: “Gli Stati Uniti non sono e non saranno mai in guerra con l'Islam”, ha affermato Barack Obama parlando dalla Turchia, Paese musulmano descritto come il punto d'incontro tra Est ed Ovest. Obama è andato oltre la cooperazione contro il terrorismo: “I rapporti tra il mondo musulmano e l'America non possono essere basati solo sulla opposizione ad Al Qaeda, - ha detto - desideriamo “ampliare i rapporti, ascoltare con attenzione, superare le incomprensioni, trovare terreno comune tendendo la mano all'Islam. Nelle sue ultime ore in Turchia ha rivolto poi l’attenzione al Medio Oriente, affermando che la pace è possibile ma richiede “compromessi da entrambe le parti”.

 
Medio Oriente
Il Dipartimento di Stato Usa ha annunciato che l’emissario George Mitchell si recherà in Medio Oriente la prossima settimana per rilanciare i negoziati di pace in vista della creazione di uno Stato palestinese. Mitchell sarà nella regione dal 13 aprile “per far progredire l'idea dei due stati e di una pace complessiva nella regione”, ha detto il portavoce Robert Wood. Il programma di viaggio di Mitchell prevede incontri in Israele, nei Territori palestinesi, in Egitto, nei Paesi del Golfo e in Nord-Africa.

Iraq
Almeno otto persone sono morte e altre quattordici sono state ferite stamani dall'esplosione di un'autobomba nella parte Nord di Baghdad. Da giorni, le forze di sicurezza irachene sono in allerta, nell'imminenza del 9 aprile, anniversario della caduta del regime di Saddam Hussein, avvenuta nel 2003. Oggi, inoltre è il 62.mo anniversario della fondazione, nel 1946, dell'ora disciolto partito Baath. Ieri, una serie di attentati compiuti con sei autobomba in cinque diverse zone della città ha causato la morte di almeno 32 persone.

Pakistan
Il presidente pachistano Asif Ali Zardari ha detto agli inviati americani che il suo Paese "sta combattendo una battaglia per la sua stessa sopravvivenza". E' quanto si legge in un comunicato diramato dalla presidenza pachistana. L'ammiraglio Mike Mullen, capo di Stato maggiore americano e Richard Holbrooke, inviato speciale del governo americano per Afghanistan e Pakistan, sono arrivati ieri ad Islamabad, dopo aver toccato Kabul, per illustrare al Pakistan il nuovo piano di Obama per combattere il terrorismo nei due Paesi. "Il governo pachistano - è scritto nel comunicato - non soccomberà a nessuna pressione dei militanti", auspicando un dialogo con coloro che abbandonano le armi. I colloqui fra le parti sono stati incentrati su tutta la regione, in particolare sul nuovo piano americano e sull'aumento del terrorismo, soprattutto talebano, nell'area. Prima di ripartire stasera per l'India, Mullen e Holbrooke incontreranno anche il primo ministro pachistano Yousuf Raza Gilani e il ministro degli Esteri Mahmod Qureshi. Intanto, sconosciuti hanno fatto saltare in aria in nottata un negozio di prodotti musicali specializzato nella vendita di cd a Charsadda, località alla periferia di Peshawar (frontiera con l'Afghanistan). L'attentato è stato attribuito ai talebani che, dall'inizio dell'anno, hanno moltiplicato gli attentati contro scuole per ragazze, negozi di musica e cd, barbieri, e ogni attività in genere ritenuta contraria a una certa applicazione dell'Islam. Lo scoppio ha completamente distrutto il negozio ed il materiale che si trovava all'interno, danneggiando gravemente anche quattro negozi vicini.

Usa-Iran
Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha rinnovato l'apprezzamento dell'Iran per le aperture degli Usa, ma ha chiesto passi concreti da parte del presidente Barack Obama. “Stiamo aspettando il cambiamento, speriamo che le sue (di Obama, ndr) posizioni siano fondate sulla necessità per riformare e cambiare una linea politica", ha detto Ahmadinejad durante la visita odierna in Kazakhstan. "Speriamo ci riesca", ha aggiunto. Il presidente iraniano non ha risparmiato critiche a Washington per il ruolo avuto nella crisi economica globale e accusato le potenze occidentali: “Questa non è solo una crisi economica - ha detto - è una crisi morale, una crisi di idee. L'economia capitalista è una falsa economia". Proprio oggi, Obama ha detto ad Ankara che i leader dell'Iran devono scegliere se “cercare di creare un'arma o creare un miglior futuro" per il loro popolo. Il 20 marzo scorso, in occasione del capodanno persiano, il presidente degli Usa aveva espresso l'auspicio che Teheran assuma il posto che le spetta in seno alla comunità internazionale ed ha proposto un "nuovo inizio" nelle relazioni tra i due Paesi.

Cuba-Usa
Il presidente cubano Raul Castro ha incontrato ieri sette parlamentari statunitensi, nel suo primo colloquio del genere da quando è giunto al potere nell'isola comunista l'anno scorso. La delegazione Usa, giunta venerdì all'Avana, ha incontrato anche il ministro degli Esteri Bruno Rodriguez, e, il giorno del suo arrivo, il presidente dell'Assemblea nazionale cubana Ricardo Alarcon. Secondo la deputata Barbara Lee, che guida la delegazione, i colloqui avuti sinora a Cuba hanno mostrato un cambio di toni nelle relazioni tra L'Avana e Washington, solitamente assai tese. La visita dei parlamentari giunge, mentre si ipotizza che il presidente Usa Barack Obama stia pensando di alleggerire alcune sanzioni americane contro Cuba, e mentre Fidel Castro ha affermato domenica scorsa che Cuba non ha paura di dialogare con gli Stati Uniti.

Paradisi fiscali
Il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, ha annunciato questa mattina a Parigi che i quattro Paesi che figuravano sulla "lista nera" dei paradisi fiscali (Uruguay, Costa Rica, Filippine e Malaysia) hanno preso l'impegno di rispettare le norme fiscali internazionali. Di conseguenza, i quattro Paesi non saranno più nella cosiddetta “lista nera" diffusa dall'Ocse dopo il G20 di Londra, la settimana scorsa.

Perù: attesa per la sentenza su Fujimori
In un fatto che non ha precedenti nel Paese e pochi nel mondo, oggi, la Corte Suprema emetterà la sentenza nei confronti dell'ex presidente Alberto Fujimori accusato di essere il mandante di due massacri avvenuti durante il suo mandato (1990-2000), in cui hanno trovato la morte 25 persone. Dopo 160 udienze protrattesi per 15 mesi, l'accusa ha chiesto 30 anni di carcere paragonando i misfatti di cui sarebbe responsabile a quelli perpetrati dalle giunte militari argentine e della dittatura jugoslava di Slobodan Milosevic. Per contro l'ex capo di Stato si è difeso sostenendo di essere vittima "di odio politico". Fujimori, nel 2000, in seguito allo scandalo per le accuse di corruzione del suo ex braccio destro Vladimiro Montesinos, fuggì in Giappone, Paese dei suoi genitori. Sette anni dopo, presumendo di poter contare sull'appoggio di buona parte dei peruviani, si recò in Cile da dove riteneva di poter preparare il suo rientro nella vita politica. Tuttavia le cose andarono diversamente: in Cile venne arrestato ed estradato. Dopo la sentenza di domani - secondo i sondaggio il 64% degli interpellati lo ritiene colpevole -, l'ex capo di Stato sarà processato il prossimo 15 maggio per il caso dei “15 milioni di dollari”, a tanto ammontano le mazzette intascate a suo tempo da Montesinos, che è già in prigione.

Accordo Cile-Bolivia
Cile e Bolivia hanno raggiunto un accordo per l’utilizzo delle acque del Rio Silala, fiume di frontiera tra i due Paesi, oggetto di un’annosa disputa frontaliera. “Si tratta di acque realmente condivise dai due Paesi e ci sembra logico che tutti e due possiamo approfittarne. Abbiamo concordato una formula 50-50 del tutto ragionevole”, ha detto il vice-ministro degli Esteri cileno Alberto van Klaveren; il governo di Santiago, ha aggiunto, ha accettato che il Cile paghi la sua parte; in concreto saranno le industrie minerarie del Paese sudamericano, che si servono delle acque del Rio Silala per alimentare gli impianti localizzati nel deserto settentrionale di Atacama, a sostenere le spese. Finora, il Cile aveva sempre sostenuto di poter sfruttare liberamente le risorse idriche del corso d’acqua definendolo “internazionale”, a fronte dei reclami di La Paz che considera il Silala di sua proprietà poiché la sorgente è situata in territorio boliviano.

Spagna
Il premier spagnolo Josè Luis Zapatero ha annunciato un rimpasto del governo monocolore socialista di Madrid formato dopo le elezioni politiche del marzo 2008.

Libano
Il premier libanese Fuad Siniora ha annunciato oggi la sua candidatura alle prossime elezioni politiche previste per il 7 giugno. Siniora, in lizza per uno dei seggi assegnati ai musulmani sunniti del collegio elettorale della sua città natale, Sidone, a sud di Beirut, ha detto di affidarsi ai voti “dei libanesi che hanno partecipato all'intifada del 14 marzo del 2005”. L'attuale premier si è riferito alle oceaniche manifestazioni popolari che seguirono l'assassinio dell'ex premier libanese Rafik Hariri a Beirut nella primavera di quattro anni fa e che costrinsero, assieme a forti pressioni internazionali, il regime siriano a ritirare le proprie truppe dal Paese dei Cedri dopo 29 anni di tutela politico-militare. Prima di esser nominato primo ministro nell'estate 2005, Siniora era stato un alto dirigente della Banque de la Mediterranee (oggi BankMed), di proprietà di Hariri, e per tutti gli anni '90 aveva servito come ministro delle Finanze nei diversi governi guidati sempre Hariri, anch'egli originario di Sidone.

Immigrazione irregolare
Un barcone con 26 migranti, tra cui cinque donne, è stato soccorso in nottata a circa 20 miglia a sud di Lampedusa da una motovedetta della Guardia di Finanza. L'imbarcazione era stata avvistata da una nave della Marina Militare. Gli extracomunitari sono giunti in porto intorno alle 4:30 e successivamente sono stati trasferiti nel Centro di accoglienza dell'isola. Le operazioni sono state coordinate dalla centrale operativa della Capitaneria di porto di Palermo.

Scossa sismica - isole Curili
Una scossa di terremoto del settimo grado di magnitudo Richter è stata registrata nell'Oceano pacifico, a circa 300 chilometri a nord est delle isole Curili, arcipelago russo ma al centro da secoli di una controversia internazionale con il Giappone. Lo rende noto il U.S. Geological Survey. Non c'è tuttavia alcun allarme immediato di tsunami, secondo quanto stabilito dal sito web del Pacific Tsunami Warning Center, che ha sede alle Hawaii. L'agenzia meteo del Giappone ha reso noto che la scossa è stata avvertita leggermente solo nella parte nord est dell'isola di Hokkaido e ha confermato che non c'è alcun rischio di tsunami.

India
Un giornalista indiano di religione sikh ha lanciato una scarpa contro il ministro degli Interni Palanippam Chidambaram, mentre questi teneva una conferenza stampa a New Delhi. Il ministro stava illustrando ai giornalisti la politica del Partito del Congresso sul terrorismo. Chidambaram si stava riferendo agli attacchi contro la comunità sikh del 1984, durante i quali morirono migliaia di membri della comunità, per il quale nei giorni scorsi è stato assolto il leader del Congresso Jagdish Tytler, ritenuto uno dei capi della rivolta. Decisione che ha scatenato le potreste della comunità sikh nei giorni scorsi. A quel punto un giornalista sikh, Jarnail Singh, ha lanciato la sua scarpa contro il ministro, tuttavia mancandolo perché Chidambaran è riuscito a spostarsi. Il ministro ha, quindi, chiesto di allontanare il giornalista dalla stanza, ma ha poi aggiunto di averlo perdonato. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
 

 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 97

 
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