Secondo la Cnn, due funzionari della Cia hanno confermato che un attentato alla vita
del presidente Usa, Barack Obama, è stato effettivamente sventato ad Istanbul come
riferito ieri dal giornale turco "HaberTurk". A fine mattinata Obama è ripartito da
Istanbul concludendo i suoi due giorni di visita in Turchia. Il servizio di Fausta
Speranza:
Oggi è confermato:
le forze di sicurezza turche venerdì scorso hanno arrestato un cittadino siriano che
voleva uccidere Obama lanciandogli contro un coltello di precisione. L'attentato doveva
essere messo a segno, durante i lavori del Forum dell'Alleanza delle Civiltà conclusosi
stamani a Istanbul. L’uomo aveva un tesserino della Tv satellitare qatariota Al Jazeera,
non si sa se vero o contraffatto, per infiltrarsi. L'uomo avrebbe anche fornito i
nomi di tre persone che sarebbero state pronte ad aiutarlo. Da ieri sera il presidente
Usa Barack Obama è a Istanbul, dopo l’incontro con il presidente Gul e il discorso
al Parlamento, ieri ad Ankara. Del suo discorso di ieri bisogna sottolineare la mano
tesa all’Islam: “Gli Stati Uniti non sono e non saranno mai in guerra con l'Islam”,
ha affermato Barack Obama parlando dalla Turchia, Paese musulmano descritto come il
punto d'incontro tra Est ed Ovest. Obama è andato oltre la cooperazione contro il
terrorismo: “I rapporti tra il mondo musulmano e l'America non possono essere basati
solo sulla opposizione ad Al Qaeda, - ha detto - desideriamo “ampliare i rapporti,
ascoltare con attenzione, superare le incomprensioni, trovare terreno comune tendendo
la mano all'Islam. Nelle sue ultime ore in Turchia ha rivolto poi l’attenzione al
Medio Oriente, affermando che la pace è possibile ma richiede “compromessi da entrambe
le parti”.
Medio Oriente Il Dipartimento di
Stato Usa ha annunciato che l’emissario George Mitchell si recherà in Medio Oriente
la prossima settimana per rilanciare i negoziati di pace in vista della creazione
di uno Stato palestinese. Mitchell sarà nella regione dal 13 aprile “per far progredire
l'idea dei due stati e di una pace complessiva nella regione”, ha detto il portavoce
Robert Wood. Il programma di viaggio di Mitchell prevede incontri in Israele, nei
Territori palestinesi, in Egitto, nei Paesi del Golfo e in Nord-Africa.
Iraq Almeno
otto persone sono morte e altre quattordici sono state ferite stamani dall'esplosione
di un'autobomba nella parte Nord di Baghdad. Da giorni, le forze di sicurezza irachene
sono in allerta, nell'imminenza del 9 aprile, anniversario della caduta del regime
di Saddam Hussein, avvenuta nel 2003. Oggi, inoltre è il 62.mo anniversario della
fondazione, nel 1946, dell'ora disciolto partito Baath. Ieri, una serie di attentati
compiuti con sei autobomba in cinque diverse zone della città ha causato la morte
di almeno 32 persone.
Pakistan Il presidente pachistano Asif Ali
Zardari ha detto agli inviati americani che il suo Paese "sta combattendo una battaglia
per la sua stessa sopravvivenza". E' quanto si legge in un comunicato diramato dalla
presidenza pachistana. L'ammiraglio Mike Mullen, capo di Stato maggiore americano
e Richard Holbrooke, inviato speciale del governo americano per Afghanistan e Pakistan,
sono arrivati ieri ad Islamabad, dopo aver toccato Kabul, per illustrare al Pakistan
il nuovo piano di Obama per combattere il terrorismo nei due Paesi. "Il governo pachistano
- è scritto nel comunicato - non soccomberà a nessuna pressione dei militanti", auspicando
un dialogo con coloro che abbandonano le armi. I colloqui fra le parti sono stati
incentrati su tutta la regione, in particolare sul nuovo piano americano e sull'aumento
del terrorismo, soprattutto talebano, nell'area. Prima di ripartire stasera per l'India,
Mullen e Holbrooke incontreranno anche il primo ministro pachistano Yousuf Raza Gilani
e il ministro degli Esteri Mahmod Qureshi. Intanto, sconosciuti hanno fatto saltare
in aria in nottata un negozio di prodotti musicali specializzato nella vendita di
cd a Charsadda, località alla periferia di Peshawar (frontiera con l'Afghanistan).
L'attentato è stato attribuito ai talebani che, dall'inizio dell'anno, hanno moltiplicato
gli attentati contro scuole per ragazze, negozi di musica e cd, barbieri, e ogni attività
in genere ritenuta contraria a una certa applicazione dell'Islam. Lo scoppio ha completamente
distrutto il negozio ed il materiale che si trovava all'interno, danneggiando gravemente
anche quattro negozi vicini.
Usa-Iran Il presidente iraniano Mahmud
Ahmadinejad ha rinnovato l'apprezzamento dell'Iran per le aperture degli Usa, ma ha
chiesto passi concreti da parte del presidente Barack Obama. “Stiamo aspettando il
cambiamento, speriamo che le sue (di Obama, ndr) posizioni siano fondate sulla necessità
per riformare e cambiare una linea politica", ha detto Ahmadinejad durante la visita
odierna in Kazakhstan. "Speriamo ci riesca", ha aggiunto. Il presidente iraniano non
ha risparmiato critiche a Washington per il ruolo avuto nella crisi economica globale
e accusato le potenze occidentali: “Questa non è solo una crisi economica - ha detto
- è una crisi morale, una crisi di idee. L'economia capitalista è una falsa economia".
Proprio oggi, Obama ha detto ad Ankara che i leader dell'Iran devono scegliere se
“cercare di creare un'arma o creare un miglior futuro" per il loro popolo. Il 20 marzo
scorso, in occasione del capodanno persiano, il presidente degli Usa aveva espresso
l'auspicio che Teheran assuma il posto che le spetta in seno alla comunità internazionale
ed ha proposto un "nuovo inizio" nelle relazioni tra i due Paesi.
Cuba-Usa Il
presidente cubano Raul Castro ha incontrato ieri sette parlamentari statunitensi,
nel suo primo colloquio del genere da quando è giunto al potere nell'isola comunista
l'anno scorso. La delegazione Usa, giunta venerdì all'Avana, ha incontrato anche il
ministro degli Esteri Bruno Rodriguez, e, il giorno del suo arrivo, il presidente
dell'Assemblea nazionale cubana Ricardo Alarcon. Secondo la deputata Barbara Lee,
che guida la delegazione, i colloqui avuti sinora a Cuba hanno mostrato un cambio
di toni nelle relazioni tra L'Avana e Washington, solitamente assai tese. La visita
dei parlamentari giunge, mentre si ipotizza che il presidente Usa Barack Obama stia
pensando di alleggerire alcune sanzioni americane contro Cuba, e mentre Fidel Castro
ha affermato domenica scorsa che Cuba non ha paura di dialogare con gli Stati Uniti.
Paradisi
fiscali Il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, ha annunciato questa
mattina a Parigi che i quattro Paesi che figuravano sulla "lista nera" dei paradisi
fiscali (Uruguay, Costa Rica, Filippine e Malaysia) hanno preso l'impegno di rispettare
le norme fiscali internazionali. Di conseguenza, i quattro Paesi non saranno più nella
cosiddetta “lista nera" diffusa dall'Ocse dopo il G20 di Londra, la settimana scorsa.
Perù:
attesa per la sentenza su Fujimori In un fatto che non ha precedenti nel Paese
e pochi nel mondo, oggi, la Corte Suprema emetterà la sentenza nei confronti dell'ex
presidente Alberto Fujimori accusato di essere il mandante di due massacri avvenuti
durante il suo mandato (1990-2000), in cui hanno trovato la morte 25 persone. Dopo
160 udienze protrattesi per 15 mesi, l'accusa ha chiesto 30 anni di carcere paragonando
i misfatti di cui sarebbe responsabile a quelli perpetrati dalle giunte militari argentine
e della dittatura jugoslava di Slobodan Milosevic. Per contro l'ex capo di Stato si
è difeso sostenendo di essere vittima "di odio politico". Fujimori, nel 2000, in seguito
allo scandalo per le accuse di corruzione del suo ex braccio destro Vladimiro Montesinos,
fuggì in Giappone, Paese dei suoi genitori. Sette anni dopo, presumendo di poter contare
sull'appoggio di buona parte dei peruviani, si recò in Cile da dove riteneva di poter
preparare il suo rientro nella vita politica. Tuttavia le cose andarono diversamente:
in Cile venne arrestato ed estradato. Dopo la sentenza di domani - secondo i sondaggio
il 64% degli interpellati lo ritiene colpevole -, l'ex capo di Stato sarà processato
il prossimo 15 maggio per il caso dei “15 milioni di dollari”, a tanto ammontano le
mazzette intascate a suo tempo da Montesinos, che è già in prigione.
Accordo
Cile-Bolivia Cile e Bolivia hanno raggiunto un accordo per l’utilizzo delle
acque del Rio Silala, fiume di frontiera tra i due Paesi, oggetto di un’annosa disputa
frontaliera. “Si tratta di acque realmente condivise dai due Paesi e ci sembra logico
che tutti e due possiamo approfittarne. Abbiamo concordato una formula 50-50 del tutto
ragionevole”, ha detto il vice-ministro degli Esteri cileno Alberto van Klaveren;
il governo di Santiago, ha aggiunto, ha accettato che il Cile paghi la sua parte;
in concreto saranno le industrie minerarie del Paese sudamericano, che si servono
delle acque del Rio Silala per alimentare gli impianti localizzati nel deserto settentrionale
di Atacama, a sostenere le spese. Finora, il Cile aveva sempre sostenuto di poter
sfruttare liberamente le risorse idriche del corso d’acqua definendolo “internazionale”,
a fronte dei reclami di La Paz che considera il Silala di sua proprietà poiché la
sorgente è situata in territorio boliviano.
Spagna Il premier spagnolo
Josè Luis Zapatero ha annunciato un rimpasto del governo monocolore socialista di
Madrid formato dopo le elezioni politiche del marzo 2008.
Libano Il
premier libanese Fuad Siniora ha annunciato oggi la sua candidatura alle prossime
elezioni politiche previste per il 7 giugno. Siniora, in lizza per uno dei seggi assegnati
ai musulmani sunniti del collegio elettorale della sua città natale, Sidone, a sud
di Beirut, ha detto di affidarsi ai voti “dei libanesi che hanno partecipato all'intifada
del 14 marzo del 2005”. L'attuale premier si è riferito alle oceaniche manifestazioni
popolari che seguirono l'assassinio dell'ex premier libanese Rafik Hariri a Beirut
nella primavera di quattro anni fa e che costrinsero, assieme a forti pressioni internazionali,
il regime siriano a ritirare le proprie truppe dal Paese dei Cedri dopo 29 anni di
tutela politico-militare. Prima di esser nominato primo ministro nell'estate 2005,
Siniora era stato un alto dirigente della Banque de la Mediterranee (oggi BankMed),
di proprietà di Hariri, e per tutti gli anni '90 aveva servito come ministro delle
Finanze nei diversi governi guidati sempre Hariri, anch'egli originario di Sidone.
Immigrazione
irregolare Un barcone con 26 migranti, tra cui cinque donne, è stato soccorso
in nottata a circa 20 miglia a sud di Lampedusa da una motovedetta della Guardia di
Finanza. L'imbarcazione era stata avvistata da una nave della Marina Militare. Gli
extracomunitari sono giunti in porto intorno alle 4:30 e successivamente sono stati
trasferiti nel Centro di accoglienza dell'isola. Le operazioni sono state coordinate
dalla centrale operativa della Capitaneria di porto di Palermo.
Scossa sismica
- isole Curili Una scossa di terremoto del settimo grado di magnitudo Richter
è stata registrata nell'Oceano pacifico, a circa 300 chilometri a nord est delle isole
Curili, arcipelago russo ma al centro da secoli di una controversia internazionale
con il Giappone. Lo rende noto il U.S. Geological Survey. Non c'è tuttavia alcun allarme
immediato di tsunami, secondo quanto stabilito dal sito web del Pacific Tsunami Warning
Center, che ha sede alle Hawaii. L'agenzia meteo del Giappone ha reso noto che la
scossa è stata avvertita leggermente solo nella parte nord est dell'isola di Hokkaido
e ha confermato che non c'è alcun rischio di tsunami.
India Un giornalista
indiano di religione sikh ha lanciato una scarpa contro il ministro degli Interni
Palanippam Chidambaram, mentre questi teneva una conferenza stampa a New Delhi. Il
ministro stava illustrando ai giornalisti la politica del Partito del Congresso sul
terrorismo. Chidambaram si stava riferendo agli attacchi contro la comunità sikh del
1984, durante i quali morirono migliaia di membri della comunità, per il quale nei
giorni scorsi è stato assolto il leader del Congresso Jagdish Tytler, ritenuto uno
dei capi della rivolta. Decisione che ha scatenato le potreste della comunità sikh
nei giorni scorsi. A quel punto un giornalista sikh, Jarnail Singh, ha lanciato la
sua scarpa contro il ministro, tuttavia mancandolo perché Chidambaran è riuscito a
spostarsi. Il ministro ha, quindi, chiesto di allontanare il giornalista dalla stanza,
ma ha poi aggiunto di averlo perdonato. (Panoramica internazionale a cura di Fausta
Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 97 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
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